Politica

Economia e ambiente, c’è una terza via

Leonardo Albanese
Un momento dell'incontro
L'ha illustrata il socio economista Vincenzo Lauriola nel secondo appuntamento del mini ciclo di incontri di Rifondazione comunista
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Si è concluso venerdì alla sala Turtur del centro storico di Molfetta il mini ciclo di conversazioni informali a tema economico organizzate dalla sezione locale del partito di Rifondazione Comunista con l’obiettivo dichiarato di «conoscere, capire, cambiare».

Ospite della serata dal titolo "Beni Comuni, forme di proprietà, economia e ambiente", è stato Vincenzo Lauriola, socio-economista ecologico dell'Istituto nazionale di ricerca dell'Amazzonia di Manaus, in Brasile, chiamato a spiegare le teorie economiche del premio nobel Elinor Ostrom ad un pubblico di “non addetti ai lavori” e in maniera rigorosamente informale.

«La Ostrom si è occupata delle risorse comuni, quelle cioè a cui molti vogliono accedere ma di cui è difficile impedire l’utilizzo» dice Lauriola. «Partendo dalle teorie economiche consolidate che vedono la possibilità di gestione affidata o all’individuo o allo Stato, si giunge con la Ostrom a trovare una “terza via”, costituita dalla possibilità di affidare la gestione dei beni comuni alla comunità in una forma di autogestione». E il ragionamento non può prescindere dal confronto con le teorie di alcuni grandi economisti e matematici del passato: “Tragedy of Commons” e “il dilemma del prigioniero” sono solo alcune di queste, prima spiegate e poi contestate seguendo il percorso della grande economista statunitense.

«La terza via è attuabile perché oggi sappiamo che, al contrario di quello che ci diceva la teoria detta “il dilemma del prigioniero” di Nash, se gli uomini possono comunicare tra loro tenderanno razionalmente, al di là del singolo caso, a collaborare piuttosto che a tradirsi per mantenere la risorsa comune» aggiunge ancora Vincenzo Lauriola. «In realtà ogni comunità che gestisce una risorsa comune applica delle regole non scritte, ma la Ostrom è riuscita a trovare questa terza via partendo dai metodi considerati ortodossi e per questo è assai difficilmente contestabile».

Una via diversa che però non si ferma solo all’economia e che anzi può essere applicata alla politica: «Con il lavoro della Ostrom impariamo ad aprirci a strumenti diversi e a non usare i soliti modelli e ciò può essere un valore anche a livello istituzionale perché si hanno più modi per risolvere i problemi».

martedì 24 Aprile 2012

(modifica il 1 Agosto 2022, 2:42)

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