Il comitato di quartiere Madonna della Rosa scrive al presidente della Città Metropolitana, Antonio Decaro, e al commissario prefettizio Mauro Passerotti per inserire i progetti per il parco naturalistico Lama Martina e per il parco Percocco, nel patto per lo sviluppo della Città Metropolitana.
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“Oggigiorno – scrivono riferendosi al parco naturalistica Lama Martina – all’interno della Città di Molfetta sono presenti parti di territorio rappresentate dalle lame che risultano in parte in stato di abbandono e degrado ed in parte antropizzate con compromissione della normale funzionalità delle stesse. Tali aree di notevole entità possono rappresentare una opportunità per la cittadinanza attraverso progetti di rigenerazione.
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Il territorio molfettese è solcato da numerose lame che fendono l'agro, in direzione perpendicolare alla linea di costa, partendo dalla Murgia per poi sfociare a mare, nelle cosiddette "cale".
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Nel corso dei millenni l'acqua, nella sua corsa verso il mare, ha eroso il substrato calcareo creando dei veri e propri "canyon" naturali dai terreni tanto fertili che l'uomo ha coltivato sia nell'alveo sia sulle pareti creando dei terrazzamenti contenuti dai muretti a secco.
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Queste non risultano essere più percorse da scorrimento superficiale, ma rappresentano il sistema di deflusso capace di convogliare notevoli quantità di acqua durante eventi piovosi molto intensi denominati le “mène”.
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Di tutte le lame di Molfetta, la più importante e meglio conservata è certamente Lama Cupa, che sfocia nella cosiddetta "Prima Cala", a sud-est del centro cittadino, dove prende il nome di Lama Martina, per poi proseguire verso l'interno percorrendo tutto l'agro molfettese sino al confine con i territori di Terlizzi e Bitonto.
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Lama Cupa nonostante le manomissioni dell'uomo è sicuramente quella che non solo ha conservato ancora lembi di vegetazione naturale della macchia mediterranea quali carrubi, olivi ecc., ma è ricca di fauna e soprattutto di uccelli di notevole interesse ornitologico.
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La presente proposta mira a ridare alla città non solo un polmone verde ma anche delle dotazioni al servizio della cittadinanza attraverso un processo di rigenerazione della parte di Lama Martina delimitata a Sud dalla SS16bis, ad ovest da piazza Lama Martina e viale della Libertà ed ad est da parte della zona 167 costeggiante viale Unità d’Italia.
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In particolare si è pensato di attuare preliminarmente una bonifica della predetta area per poi individuare dei sentieri ciclo-pedonali che tengano conto della salvaguardia delle specie arboree presenti e le valorizzino rendendole fruibili. Inoltre senza alterare le peculiarità del sito saranno individuate delle postazioni per il bird-watching e delle aree di sosta che permettano la socializzazione, la permanenza e la fruibilità dei luoghi.
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Al fine di favorire il processo di rigenerazione di tali luoghi nonché la fruibilità degli stessi si è pensato di installare una struttura eco-sostenibile destinata all’accoglienza e ai servizi per gli utilizzatori del nascente parco”.
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Questa la proposta. Ora la palla passa alle istituzioni.
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