Circa l’86 percento dei profughi resta nei Paesi limitrofi al proprio, mentre solo il 14 per cento raggiunge l’Europa.
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Sotto questo aspetto la “sindrome da assedio” è completamente priva di senso e spesso strumentale solo per pericolose virate in favore di politiche di chiusura e militarizzazione delle frontiere”.
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Ecco che in poche righe, Stefano Catone, autore del libro “Nessun Paese è un'isola” punta a rimandare al mittente tutta la propaganda xenofoba che in Europa e in Italia viene sempre più utilizzata in tema di migrazione.
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Saranno anche questi i temi dell’appuntamento di lunedì 27 marzo (ore 19.30) organizzato dal Forum Molfetta Accogliente.
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Presso la sala Turtur, in via Preti 29, sarà presentato, infatti, il testo “Nessun Paese è un’isola” assieme all’autore. Interverranno per l’occasione Mimmo Pisani, responsabile della Casa D’Accoglienza Don Tonino Bello, e Gianpietro Losapio, presidente della Cooperativa Oasi 2 S. Francesco Onlus, gestore a Molfetta di uno dei 640 progetti Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) presenti in tutta Italia.
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A moderare il tutto ci sarà Gabriele Vilardi, uno dei cinque coordinatori del Forum.
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Le parole dì Catone sono dedicate a persone che non si arrendono in tutti i sensi: a scappare da luoghi distrutti da guerra e fame, a lavorare in prima linea per l’accoglienza, a facilitare quel processo di integrazione attraverso quella rete sociale basata su convivenza e umanità.
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Sono parole che cozzano con le contraddizioni di un’ Europa che conta 508 milioni di abitanti dove solo 19 milioni sono stranieri (il 7 percento del totale), che festeggerà i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma ma litiga per il ricollocamento dei richiedenti asilo politico, lasciando alle sole Italia e Grecia il peso di un sistema disomogeneo e ingiusto.
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Ma lo spirito europeo che vive nelle pagine del Manifesto di Ventotene, documento ritenuto alla base dell’Unione Europea, esiste, ed è presente in tutte quelle realtà che svolgono piccoli o grandi sforzi, che tendono la mano a un popolo transnazionale libero di muoversi ed unito e che Catone racconta nel suo libro.
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