L’insieme di pratiche, retoriche e discorsi sul “decoro” sono spesso il pretesto per l’attacco agli spazi comuni in nome della (illusoria) difesa del privato.. Basti pensare alle politiche nazionali sulla sicurezza (Decreto Sicurezza di Minniti ad esempio), ma anche alle ordinanze nelle grandi e piccole città.
Lo racconta bene Carmen Pisanello nel suo libro dal “In nome del decoro”. Ed è proprio in nome del decoro che la cosiddetta lotta al degrado, all’inciviltà, all’incuria diventa il pretesto per generare esclusioni, controlli, limitazioni della fruizione dello spazio pubblico e dei luoghi comuni. Un esempio di questa tendenza è l’ordinanza n. 41979 del Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, che limita l’ accesso alla muraglia, chiudendola al pubblico in alcune fasce orarie.
L’ordinanza sulla muraglia ha fatto emergere due fronti contrapposti: chi intende chiudere luoghi e chi invece intende mantenere liberi gli spazi da sempre appartenenti a tutta la comunità, per farli vivere. La città non può diventare bersaglio di dispositivi di esclusione e restrizione, ed è per questo che è necessario riflettere e confrontarsi su cosa si intenda per decoro e rispetto dei luoghi, stimolando il dibattito pubblico su decisioni che riguardano tutti.
Giovedì 23 novembre, alle ore 19.30 presso la Sala Stampa “Zagami” di Palazzo Giovene, la presentazione del libro di Carmen Pisanello edito ombre corte, con gli interventi di Giacomo Pisani, dottore di Ricerca in Filosofia e sociologia del Diritto presso l’Università di Torino, sarà l’occasione per riporre al centro il tema del decoro e sottoscrivere, per l’ultima volta pubblicamente, la petizione “Riprendiamoci la muraglia”, sostenuta a oggi da più di 1000 persone. Introduce e modera Gabriele Vilardi, copromotore della petizione.
Durante la serata sarà possibile restituire ai membri del comitato promotore le firme raccolte spontaneamente dai cittadini.