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Massimo Sciannamea, un molfettese a Sanremo nel team de “Lo Stato sociale”

La Redazione
Massimo Sciannamea all'Ariston di Sanremo
Ha collaborato con Fabio Gargiulo, produttore di "Una vita in vacanza" nonché direttore d'orchestra nella settimana sanremese
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C’è un molfettese che ha festeggiato a Sanremo. Ha applaudito da vicino una delle performance a sua volta più apprezzate della kermesse canora più amata dagli italiani. C’è un giovane nostro concittadino, Massimo Sciannamea, che fa parte del team de “Lo stato sociale”.

Avrete tutti un po’ conosciuto “Una vita in vacanza”, l’avrete canticchiata in tanti, sarete rimasti affascinati dalla “vecchia che balla”.

Ebbene Massimo, 27enne cresciuto a pane e musica, trapiantato a Milano da tre anni ha affiancato quello che da qualche tempo è il suo autentico punto di riferimento. Parliamo di Fabio Gargiulo, produttore della canzone nonché direttore d’orchestra nella settimana sanremese.

“Lavoro accanto a lui da tre anni – spiega Massimo – ed è proprio grazie a lui che mi sono avvicinato a Lo Stato sociale. In precedenza era stato produttore di canzoni di Arisa, della Michielin e di molti spot pubblicitari. Ora gli sono stato accanto in questa avventura”.

Un’avventura che per tre giorni gli ha consentito di respirare l’atmosfera di Sanremo, di assistere a una macchina incredibile, capace di incutere anche un pizzico di soggezione. “Sanremo è un posto che mi aspettavo esattamente così – prosegue – un palcoscenico di un’importanza pazzesca sotto il profilo organizzativo, del pubblico e della pressione. Ti passa accanto una marea di gente incuriosita da chi tu sia. Camminare accanto alla Vanoni, Canzian, Facchinetti, Biondi, Zilli è stata un’emozione forte. Anche i produttori storici c’erano tutti”.

“È stato un lavoro lungo e meticoloso – dice ancora Massimo – Io e Fabio lavoriamo nello stesso modo, abbiamo la stessa e identica precisione nelle cose, sia che il lavoro vada a Sanremo, sia che vada sul web. Il momento in cui il brano è stato preso a Sanremo a metà dicembre è stato di certo affascinante. Poi il risultato è stato una grande soddisfazione”.

E se gli chiediamo quanto si aspettasse un exploit del genere, la riflessione va oltre il senso della canzone, ma si contestualizza nell’universo Sanremo a tutto tondo. “Ci aspettavamo scalpore – è il suo parere – perché la canzone si discosta dallo stile di Sanremo. Per Fabio era importantissimo coniugare l’affetto dei fan storici con la curiosità dei neofiti”.

Un successo che rende orgoglioso Massimo, pur consapevole che il percorso di crescita sia solo agli inizi. Per ora è braccio destro di Gargiulo, ma con calma punta a crescere. Passo dopo passo, con buon senso, entusiasmo e voglia di fare.

“In prospettiva – conclude – il mio obiettivo è arrivare a essere autore, produttore, affacciarmi a queste manifestazioni, a un circuito importante, non solo come collaboratore. La mia formazione sul campo e sul territorio, con una guida del calibro di Fabio Gargiulo, è quotidiana. I risultati li vedo, ma si può crescere tanto”.

Sarebbe coerente con un percorso di studi che, a livello musicale, è stato contraddistinto dal diploma di pianoforte conseguito nel 2010 a Bari, dalla laurea breve in musica elettronica sempre a Bari e dal diploma di tecnico di produzione musicale ottenuto presso la scuola APM in cui, ironia della sorte, ha avuto per maestro il molfettese Maurizio Campo.

Ora i prossimi step. Il giovane Massimo Sciannamea, con la testa sulle spalle, va avanti. Oltre lo Stato sociale, ben oltre la vita in vacanza.

giovedì 22 Febbraio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 16:41)

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