Attualità

Da Don Milani ad Azione Cattolica. Paolo Landi ai giovani: «Non siate passivi»

Angelo Ciocia
Paolo Landi al Liceo Classico di Molfetta
"Studiate, senza studio non si va da nessuna parte. In questa società occorre determinazione e speranza. Non vi abbandonate, non rinunciate. Non datevi mai per vinti"
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Venti ragazzi interessati al tema del diritto allo studio. Un’associazione, l’Azione Cattolica, vicina alle tematiche attuali scolastiche e sociali in genere. Un ospite speciale, Paolo Landi, settantenne toscano, con un curriculum invidiabile nel campo del sindacato e delle associazioni dei consumatori. Un segno particolare: non diplomato, non laureato, ma alunno della scuola della Barbiana di don Lorenzo Milani.

Questo il pomeriggio speciale vissuto dai giovani di Azione Cattolica, in un incontro organizzato dall’equipe del Movimento Studentesco di Azione Cattolica, il MSAC.

“La scuola non è solo studio, serve nelle relazioni. Ringrazio il MSAC che ha già lavorato sul tema dell’alternanza scuola – lavoro e ora si sofferma sul diritto allo studio. Questo diritto serve a completare le persone a 360 gradi”, è il saluto rivolto dalla presidente diocesana di Azione Cattolica, Nunzia Di Terlizzi.

“Ciò che lega la scuola di Barbiana e il MSAC è proprio il diritto allo studio – è l’esordio di Alessandra Catalano, segretaria del MSAC, al pari di Antonio Montaruli, che continua – La cronaca di questi giorni ha visto la scuola in primo piano con episodi in cui professori di Piacenza e Treviso aggrediti da alunni o genitori degli alunni”.

Poi la parola passa a Paolo Landi che traccia un bilancio del suo percorso alla scuola di Barbiana, fa scoprire ai ragazzi la figura di don Milani tramite i suoi racconti e lancia importanti spunti di riflessione per i giovani, prima di rispondere alle curiosità dei giovanissimi di AC accorsi per l’incontro.

“Tutti i ragazzi sognano. Anche io alla vostra età sognavo, ad esempio il mio primo sogno era non fare il contadino come i miei genitori, questo perchè mi piaceva viaggiare e conoscere. Poi sognavo di studiare; ai miei tempi eravamo diciotto a scuola elementare e solo sette sono andati alla scuola successiva. Bisognava fare 7 km in bici ogni giorno, sotto la pioggia o il caldo. Terminata questa scuola desideravo studiare ancora e ho proato a convincere i miei poveri genitori ad iscrivermi all’istituto tecnico Da Vinci di Firenze, ma non fui ammesso. A questo punto mi sono iscritto ad una scuola per dentisti, ma appena arriva a casa la spesa delle cose da comprare, i miei, non avendo soldi non mi hanno potuto pagare gli studi. Così vedo svanire il mio sogno – E’ l’esordio di Paolo Landi, che continua – Per fortuna mio padre sentì parlare della scuola di don Milani. Non mi entusiasmava l’idea di andare a scuola da un prete. La prima volta andai e mi colpì il suo modo di spiegare il Vangelo. Lo sviscerava parola per parola, dicendo l’etimologia greco o latina, facendo gli esempi con la cartina geografica”.

Il giovane Paolo cresce e si forma con i metodi di don Milani. Qui un volontario come un ingegnere, un ginecologo, erano cosa rara, spiega Paolo Landi, ma fondamentali per la crescita scolastica dei ragazzi.

“Ragazzi io non ho un diploma di scuola superiore, nè una laurea, ma ho fatto conferenze in mezzo mondo, ho difeso i diritti dei consumatori. Se hai voglia e determinazione, anche se non possiedi tanto, ti si aprono tante porte. Questo mi ha insegnato la Barbiana e questo dico a voi oggi – E’ solo il primo insegnamento e il primo spunto di riflessione lanciato da Paolo Landi, che prosegue – Don Milani diceva che da lui non dovevano uscire pecoroni ma gente che usava la testa. Alla mia epoca si protestavano perchè il diritto allo studio lo avevano i figli di papà. i figli dei dottori, i figli dei poveri assolutamente no. La Barbiana insegna che la scuola ha l’obbligo di preoccuparsi degli ultimi”.

Poi tralascia la Barbiana, la sua Toscana e il tema scuola, non dimenticando, però, il tema dei giovani di oggi. “Oggi avete tra le mani quegli affarini che sono utilissimi, ma quando diventi malato della connessione, perdi l’intelligenza critica che ragiona, sceglie e decide. Sul lavoro voi giovani vivete una situazione drammatica. Vi siete chiesti perchè oggi i giovani che sono più scolarizzati e più tecnologizzati non reagiscono e sono passivi a tutte le situazioni? – è la prima provocazione lanciata da Paolo Landi, che continua – Ai miei tempi si reagiva, giovani e studenti non erano passivi. Oggi abbiamo disoccupati, precari, fermi e immobili ad aspettare chi? Cosa? Per uscire assieme da una situazione ci si deve mettere assieme, ragionare insieme”.

A fine incontro, poi, Paolo Landi lancia un ulteriore messaggio. “Rimboccatevi le maniche, impegnatevi per realizzare le vostre idee, i vostri progetti che avete per la vostra scuola, il vostro comune, il lavoro. Studiate, senza studio non si va da nessuna parte. In questa società dove ci sono problemi occorre determinazione e speranza. Non vi abbandonate, non rinunciate, non vi abbattete. Non datevi mai per vinti”.

E pensare che giri immensi fa il destino. Paolo Landi che sognava l’istituto tecnico Da Vinci di Firenze, parla, affascina e fa riflettere i giovani di AC, al Liceo Classico Da Vinci di Molfetta. Settant’anni, ma uno spirito giovane dentro. Una voglia unica di veder lottare i giovani. Che sia stato di spunto per i giovani che hanno vissuto questa grande testimonianza.

sabato 24 Febbraio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 16:38)

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