Un alfabeto capace di immortalare i nuovi paradigmi comunicativi installato nel simbolo identitario della nostra città, le torri del Duomo. Questo è in breve, l’opera di Gaetano Grillo, intitolata appunto “Le due torri” e installata da qualche settimana nell’incrocio tra via Bettino Craxi e via Terlizzi. Oggi, nel giorno dell’immacolata, l’opera è stata finalmente illuminata ed inaugurata. Si tratta di fatto, di un monumento di accoglienza, posto proprio all’ingresso della nostra città.
“La vocazione di Molfetta è il mare, l’orizzonte, lo scambio di saperi, fra civiltà. Quell’accoglienza che ci ha insegnato don Tonino Bello, quella convivialità tra differenze è il messaggio simbolico delle opere d’arte che stiamo installando in città” così il sindaco Tommaso Minervini.
“Abbiamo cominciato dalla Stazione, l’acqua come simbolo di universo. Continuiamo, oggi con queste due torri. Non sono solo la realizzazione moderna delle due torri del Duomo, ma un simbolo illuminato che possa far riconoscere questa come la città dell’accoglienza – prosegue – Questo alfabeto è un segno forte, il linguaggio delle relazioni non è solo nostro, appartiene a tutti: ecco perché ci deve risvegliare l’orgoglio di questa nostra comunità, dove l’altro non è un nemico. Proprio oggi è morto Piero Terracina, testimone della shoah, oggi ancora, come ieri, si uccide l’uomo perché è diverso da noi. Questo vuole essere l’esempio di chi arrivando nella nostra città immediatamente distingue questa come una città che accetta, accoglie, pronta ad aprirsi alla novità e a mescolare i saperi, come hanno sempre fatto i nostri padri”.
Così Molfetta riscopre la sua storia, la sua identità, con quelle due torri, tanto simili a quelle del Duomo, ma così tanto pronte a collocarci nel futuro.