Con la raccolta differenziata porta a porta che tarda a definirsi compiutamente, con alcune zone della città in cui i cassonetti continuano ad avere le sembianze di bocche fameliche che non si riescono a sfamare, pieni come sono di ogni genere di rifiuto, non cessano le situazioni di emergenza ambientale.
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Nella foto che vi proponiamo, raccontiamo contrada Grancitiello, nei pressi del cimitero. Un racconto che sembra uguale a se stesso in varie parti dell’agro molfettese, spesso utilizzate alla mercé di punti di raccolta.
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Una vera e propria mancanza di rispetto e di amore verso il proprio territorio, a maggior ragione nei pressi di un luogo sacro.
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Ma si sa, non esiste sacralità che tenga dinanzi a certe abitudini.
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Il tutto, ripetiamo, mentre a Molfetta si fa fatica a portare a termine un percorso, che vedrà anche molti oppositori, ma che è ormai avviato e che quindi deve essere concluso il prima possibile: la raccolta differenziata porta a porta.
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La sensazione è che il filo diretto che, nel bene e nel male, aveva legato sulla questione i cittadini alle istituzioni, sia stato in qualche modo allentato. Così come le necessarie migliorie del servizio, che un rapporto costante dell’Asm con la città avrebbe reso magari più semplici.
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Perché è lampante e sotto gli occhi di tutti. L’emergenza rifiuti a Molfetta esiste e va risolta. La madre delle questioni.
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Anche se l’amministratore attuale dell’Asm non vive Molfetta in prima linea, ma vi è presente solo una tantum. Forse, vista l’importanza del percorso in atto, servirebbe qualcosina in più
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