Cronaca

Crac Casa Divina Provvidenza, 14 persone a giudizio

La Redazione
Casa Divina Provvidenza Bisceglie
A processo, oltre al senatore Antonio Azzollini, finiscono anche la madre superiora della congregazione Ancelle della Divina Provvidenza che gestiva gli ospedali, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello
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Il senatore molfettese Antonio Azzollini e altre 13 persone saranno processate per il crac della Casa Divina Provvidenza, l’ex ente psichiatrico con ospedali a Bisceglie, Foggia e Potenza. Lo ha deciso il Gup di Trani, Angela Schiralli, all’esito dell’udienza preliminare per decidere del rinvio a giudizio di 18 persone chiesto dalla Procura di Trani per i reati – contestati a vario titolo – di bancarotta fraudolenta (anche aggravata e continuata) e fatti di bancarotta fraudolenta; a quattro imputati viene addebitata anche l’associazione a delinquere. Il processo inizierà il 9 novembre. Altre quattro persone hanno invece scelto il processo con rito abbreviato e la sentenza si conoscerà il prossimo 29 settembre. A processo, oltre al senatore Antonio Azzollini, finiscono anche la madre superiora della congregazione Ancelle
della Divina Provvidenza che gestiva gli ospedali, Marcella Cesa, e suor Assunta Puzzello, quest’ultima a capo della Casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza (considerata la cassaforte dell’ente); Angelo Belsito (considerato amministratore di fatto, vicino ad Azzollini); gli ex direttori generali dell’ente, Antonio Albano, Giuseppe De Bari, Giuseppe D’Alessandro e Dario Rizzi; i consulenti Rocco di Terlizzi, Augusto Toscani e Antonio Battiante; Adrijana Vasiljevic (originaria di Belgrado e dipendente dell’ente a Foggia); Arturo Nicola Pansini (revisore contabile); Lorenzo Lombardi (direttore amministrativo sede di Foggia).

A quattro imputati viene contestata anche l’associazione a delinquere: le suore Marcella Cesa e Assunta Puzzello, l’ex dg Rizzi e Battiante. Azzollini risponde anche di induzione indebita a dare o promettere utilità nei confronti della madre superiora suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell’ente, a cui il parlamentare pugliese si sarebbe rivolto con “un atteggiamento di prevaricazione”. La sentenza in abbreviato riguarderà invece Agatino Lino Mancusi (ex assessore regionale della Basilicata); Antonio Damascelli (avvocato tributarista); Luciano Di Vincenzo (amministratore delegato dell’Ambrosia Technologies, societa’ fornitrice di pasti e servizi di pulizia della Cdp), Michele Perrone (rappresentante sindacale).

giovedì 20 Luglio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 1:08)

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