Cultura

L’Osservatorio del mare a Molfetta presenta una mostra su “l’infinitesima bellezza del mare”

Alessia Sciancalepore
L'OMM
La mostra fotografica resterà aperta alla Sala dei Templari sino al 26 febbraio
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A una prima rapida occhiata, l’impressione è di trovarsi davanti a vere e proprie opere d’arte moderna, ma in realtà, non sono altro che scatti che ci mostrano “l’infinitesima bellezza del mare”.

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È questo, per l’appunto, il titolo della mostra fotografica tenutasi sabato alla Sala dei Templari, che resterà aperta fino al 26 febbraio e che è stata organizzata e curata dall’OMM, Osservatorio del Mare a Molfetta.

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L’associazione coinvolge cittadini volontari impegnati nel campo ambientale e più specificatamente nel monitoraggio del mare, risorsa imprescindibile per la nostra città. Il punto di forza dell’OMM, secondo Maddalena De Virgilio, presidente dell’associazione, è la cosiddetta “citizen science” nonché il contributo attivo e partecipativo che muove direttamente dai cittadini molfettesi, chiamati ad essere più consapevoli dello stato corrente del nostro mare.

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L’observing, svolto appunto dai cittadini, ha dei riscontri molto più immediati rispetto a quanto non abbia un canonico monitoraggio delle acque e permette, dunque, di raccogliere dati ed informazioni da qualsiasi luogo, senza alcuna limitazione o divieto  di carattere burocratico.

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Le foto, esposte nella mostra e realizzate grazie al supporto di un microscopio del 1930 recuperato da un istituto di ricerca, attestano l’appassionato lavoro di questi volontari che si sono impegnati ad effettuare prelievi d’acqua marina a scadenza settimanale in località Prima Cala e Gavetone utilizzando strumenti molto comuni, quali gli smartphone.

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I motivi? La consapevolezza del fatto che lo studio del plancton e dei microrganismi che popolano le acque sia un importante indicatore dello stato di salute del nostro mare e della situazione ecologica degli oceani. Implicitamente, tutto ciò significa conoscere il livello di salubrità dell’ambiente in cui viviamo e del cibo che mangiamo, insomma, del pesce che quotidianamente finisce sulle tavole di noi molfettesi, gente di mare per antonomasia.

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La mostra, dal carattere autentico ma nel contempo profondamente scientifico, è il simbolo di un impegno consapevole che parte dal piccolo, dai cittadini, diventando oggetto di studio degli esperti per poi essere filantropicamente messo a disposizione della nostra città.

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lunedì 20 Febbraio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 6:18)

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