Cultura

Don Grittani, il sacerdote degli ultimi

Adriano Failli
Don Ambrogio Grittani con "Scotelapurce" e "Speredeiòene"
Episodi di vita di una delle figure più note dei primi del '900 a Molfetta
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L’annuncio di Papa Francesco di qualche settimana fa porta a Molfetta il riconoscimento dell’opera di un’altra figura di spessore nella storia cittadina. Se in queste settimane, l’attenzione è tutta catalizzata sul ricordo di Don Tonino Bello, il decreto che ha riconosciuto Don Ambrogio Grittani come venerabile, è forse una notizia passata un po’ in secondo piano nelle nostre cronache.

Merita però senz’altro un maggiore approfondimento la vita del parroco vicino ai mendicanti e agli accattoni, in un’epoca in cui le differenze tra classi sociali erano notevoli. Ambrogio Grittani nasce a Ceglie del Campo, l’8 ottobre del 1907, studia nel Seminario Regionale molfettese e viene ordinato sacerdote nel 1931.

La sua attività è quella di essere il prete degli ultimi e la sua opera è viva nei nostri giorni, soprattutto per la grande struttura a lui dedicata sita proprio nei pressi del Seminario e da lui tanto desiderata nel corso della sua vita. Molti sono gli aneddoti che lo hanno spinto ad attivarsi per le fasce più sfortunate di popolazione e per la nascita dell’opera pia. Primo fra tutti, uno raccontato dallo stesso prete, che ricordava un episodio della gioventù, quando vide appiccare il fuoco ad un pagliericcio di un accattone da parte di alcuni vandali. L’uomo fu miracolosamente salvo, ma il pagliericcio no. Da questo spezzone di vita comune, che tanto impressionò il giovane Ambrogio, la decisione di dedicare una vita agli ultimi.

Celebre è lo scatto dei primi del ‘900 che lo ritrae con due famosi mendicanti molfettesi dell’epoca: “Scotelapurce” (colui che si spulcia) e “Speredeiòene” (Spiridione), quest’ultimo di origini greche, la cui aurea di mistero era accresciuta dalla capigliatura disordinata e dalla lunga barba.

L’Opera di San Benedetto Labre, su cui oggi si è edificata la famosa struttura dedicata al prete, è stata voluta da Grittani stesso, con l’intento di combattere l’accattonaggio e il fenomeno della povertà. Un’opera che egli non vide mai compiuta, poiché morto all’età di 46 anni, nel 1951.

domenica 18 Febbraio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 16:48)

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