Cultura

Andrea Buscemi torna a Molfetta con «Tartufo ovvero l’impostore»

La Redazione
«Tartufo ovvero l'impostore» - cast
Prosegue la seconda edizione del Festival di teatro di prosa organizzato dalla compagnia "Il Carro dei Comici"
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Prosegue «Molfetta in Prosa», il festival di teatro di prosa sostenuto dal Comune di Molfetta, giunto alla seconda edizione nel 2019, con la direzione artistica curata da Francesco Tammacco e l’organizzazione della compagnia «Il Carro dei Comici». Il Teatro di Ponente di Molfetta (via Enrico Fermi 11), con inizio alle 21,15, è la location dove domenica 25 agosto andrà in scena «Tartufo ovvero l’impostore» di Molière, spettacolo con la regia di Andrea Buscemi. Info e prevendite all’ufficio INFO POINT di Molfetta (Via Piazza 27), 349.238.08.23, costo biglietto 10 euro.

«Tartufo ovvero l’impostore», è uno spettacolo di Andrea Buscemi, con lo stesso Buscemi, Livia Castellana, Martina Benedetti, Francesco Tammacco, Pantaleo Annese, Roberta Grenci. La pièce ha debuttato alla Versiliana Festival di Marina di Pietrasanta, e porta in scena uno dei capolavori del grande drammaturgo francese.

Chi è Tartufo? Un parassita, uno sfruttatore, un ipocrita, falso come Giuda, bigotto, baciapile, odioso. Ha un losco passato (lo scopriremo al termine della commedia) che mantiene, però, ben nascosto a tutti, sotto il manto del cristiano-cattolico, devoto ad oltranza agli insegnamenti di santa madre Chiesa. Il falsone si è introdotto a casa del ricco Orgone dove la fa da padrone, amatissimo da lui e dalla madre di lui, la signora Pernelle, acida e bacchettona, e invece inviso, temuto, disprezzato dal resto della numerosa famiglia. La cui famiglia è composta da una moglie di nome Elmira, la figlia di lui Marianna, una servetta simpatica, intelligente e impertinente, Dorina, e infine la vecchia suocera, la signora Pernelle. A questi si aggiunge Valerio, un onesto ragazzo fidanzato di Marianna.

La storia è composta da pochi spunti: Orgone si lascia a tal punto abbindolare dal falsone Tartufo da volergli dare in sposa la figlia Marianna (già promessa in precedenza a un altro) e da decidere di nominarlo erede di ogni sua sostanza. Partendo da questo piccolo assunto, Molière costruisce un capolavoro del teatro “leggero” europeo: “leggero”, non comico, perché di comico c’è ben poco in Tartufo. È un’opera di accusa verso la nobiltà francese. Tartufo rappresenta l’ipocrita che vive sotto la devozione religiosa e affettiva, ma che in realtà vuole solo trarre vantaggio dalla fiducia concessagli, per poi tradirla. Non a caso Molière, durante una rappresentazione della commedia davanti al Re, affermò che «la commedia deve correggere gli uomini divertendoli».

venerdì 23 Agosto 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 0:27)

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