Dopo le parole decise di Annalisa Altomare, che aprono le porte a nuove possibilità politiche a Molfetta, in primis legate a una liaison, peraltro precedentemente paventata, con il senatore Antonio Azzollini, si attendevano risposte anche dai due incontri del centro sinistra molfettese.
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In uno erano presenti Rifondazione comunista, Sinistra Italiana, DèP e Linea Diritta. Nell’altro solo alcuni esponenti del Pd, riuniti in un atteso direttivo.
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Ebbene, le maggiori novità arrivano dal primo di questi due momenti, con l’emersione di posizioni assai diverse.
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Rifondazione era attesa a una decisione sulla proposta del Pd (vicesindaco e assessorato rilevante alla forza di sinistra, primo cittadino al Pd), ma non sembrerebbe voler retrocedere dalla volontà di assumere un ruolo ancor più protagonistico nella futura coalizione di sinistra, a prescindere dalla presenza dei Dem.
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E se Sinistra Italiana avrebbe chiesto chiarezza al Pd, ancor più rigido sarebbe stato l’atteggiamento di Linea Diritta: il Pd? O dentro o fuori, avrebbe proposto il movimento di Bepi Maralfa senza troppi giri di parole.
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Una posizione, questa, che avrebbe condotto alla reazione di DèP, invece convinta della necessità di trovare un accordo con il Partito Democratico, anche accettando l’ipotesi di assegnare a quest'ultimo la candidatura a sindaco.
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Una situazione piuttosto intricata, non certo cartina al tornasole di sintonia, e che fa il paio con un risultato ancora interlocutorio del direttivo del Pd. Sul tavolo sarebbero state poste le due opzioni di coalizione: con il centrosinistra o con le liste civiche che hanno puntato su Tommaso Minervini. Ma la decisione definitiva sarebbe stata rimandata alla prossima settimana, dopo una riflessione interna.
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Intanto si registrerebbe una riflessione anche da parte di una delle liste civiche, “Piazza pulita”, sulla prosecuzione del cammino con il resto del gruppo di centro. I prossimi giorni potrebbero fornire nuove indicazioni anche a riguardo.
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