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Gano Cataldo: «Non sarò candidato sindaco di Molfetta»

La Redazione
Gano Cataldo
"La mia disponibilità a fare il candidato sindaco aveva l'unico scopo di mantenere legati i soggetti politici di centro sinistra"
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Un passo indietro a tutti gli effetti, dichiarato urbi er orbi dal proprio profilo Facebook. Gano Cataldo non sarà il candidato sindaco del centro sinistra, né lo sarà di Sinistra Italiana e DèP. Il suo nome, già nell’aria da settimane, era emerso con nettezza nel corso delle ultime riunioni del “quadrilatero” composto, oltre che da Sinistra Italiana e DèP, anche da Linea Diritta e Rifondazione Comunista.

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Il suo nome, però, non ha avuto l’auspicato valore di sintesi, sicché Cataldo ha fatto un passo indietro. Con parole che spiegano il senso della sua candidatura e forniscono un’ulteriore chiave di lettura sul travagliato percorso del centro sinistra molfettese.

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“Molfetta – ha scritto – ha bisogno di una proposta politica unitaria per continuare il processo di cambiamento avviato nel 2013 e interrotto da ormai un anno. Con questo unico intento Sinistra Italiana ha condiviso con alcune forze politiche protagoniste della recente stagione del governo cittadino il riannodare i fili spezzati, ricostruendo ed in alcuni casi, componendo da zero, una lettura comune di quanto accaduto per proseguire le buone pratiche avviate, correggere le cose che non hanno funzionato, completare quanto rimasto a metà.
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nDeP, Linea Diritta, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana hanno fatto un percorso che ha subìto da qualche ora una battuta d’arresto, forse definitiva e certamente dovuta alla stanchezza che pervade tutti.
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nNon sono il segretario politico di Sinistra Italiana ma ho rappresentato la proposta o, se vogliamo, il “nome”: ciò che tutti dicono essere posposto ai programmi ma che diventa inevitabilmente l’unico campo di contesa accesa e che nel caso dei tavoli di questi mesi è stato l’unico argomento ammesso in discussione, nonostante la nostra volontà espressa di procedere parallelamente, parlando di temi unitamente ai nomi possibili.
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nLa mia disponibilità a fare il candidato sindaco aveva l’unico scopo di mantenere legati questi soggetti politici e favorire, di conseguenza, l’unione di questo “quadrato”. Per Sinistra Italiana e per me, questo è stato l’unico elemento che ha portato ad avanzare una proposta nominativa.
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nUna proposta, in quanto tale, può anche essere respinta o non ritenuta idonea come in effetti da qualcuno è stato detto.
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nIn altre parole, non mi sorprende che ci sia chi non la condivida, anche perché uno dei criteri proposti per l’individuazione del candidato riguardava la partecipazione attiva all’esperienza amministrativa ed io non ho fatto parte della squadra di governo.
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nMi sorprende invece che da un lato il ruolo attivo nel governo della città appena descritto è titolo preferenziale, dall'altro la condivisione politica, certamente attiva come la mia, del progetto del 2013 diventa una macchia indelebile che trasforma la mia disponibilità in un’imposizione (di chi, poi?) o in una riproposizione dell’esperienza di Paola Natalicchio sotto altre sembianze.
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nCiò che mi fa arrabbiare non è la frase “Gano, per noi è NO” ma è il fatto che questo processo avviato da quattro forze politiche, per parere inamovibile di alcuni attori, non diventerà un programma, una proposta concreta per la città e questa decisione sembra presa quasi serenamente.
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nSinistra italiana ha voluto tenacemente lavorare a questa proposta politica, radicale, di cambiamento, di rinnovamento del percorso avviato nel 2013 e mi ha chiesto di rappresentare questa proposta, purtroppo ad oggi solo evocata e non articolata nei contenuti. In cambio ho chiesto di non dover incarnare la figura del candidato a tutti i costi.  Infatti non sarò il candidato alla carica di sindaco di Molfetta.

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nNon accada però che si consideri la divisione di questi soggetti come un elemento tattico, come un divorzio consensuale che tutto sommato evita strascichi e tiene tutti contenti. Di questo, Sinistra Italiana ed io non siamo affatto contenti né tanto meno consensuali.

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Se permane questo quadro, presto, a giugno, scopriremo che “marciare divisi per colpire uniti” è un enorme e sciocco luogo comune.
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nDoverosamente voglio ringraziare quanti e quante, in questi giorni, mi hanno fatto sentire adeguato per un ruolo, quello di candidato e magari di sindaco, che ha bisogno di tanta convinzione ma certamente di nessuna presunzione”.

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domenica 26 Marzo 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 5:07)

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