Rompendo ogni indugio, Leonardo Siragusa ha annunciato la sua candidatura a sindaco della città di Molfetta.
Classen 1970, diploma di maturità tecnica commerciale, esperienza ventennale nnel campo immobiliare e nella politica cittadina. Forte presenza nconsiliare negli ultimi 15 anni a palazzo di città, rivestendo incarichin di rilievo sia nella commissione Bilancio che come presidente nella ncommissione Affari generali. Oggi si presenta con una sua lista civica, ndeclinando la sua posizione con due linee definite: la prima “C’è posto nper tutti”, la seconda “Mettiamo le cose a posto“.
“Neln mio lavoro – afferma – si è a contatto con tutti: dal professionista nall’operaio, dalla casalinga alla professoressa, dal giovane nall’anziano. Sono multitarget. Ecco, questa è la mia posizione: nrappresentare la città in tutte le sue sfumature e diversità, superando in due blocchi che appaiano tanto simili alle due vecchie Germanie, nblocchi quest’ultimi fortissimi nell’apparenza, ma debolissimi nnell’elettorato. Sono solo potenti dai piedi d’argilla”.
Sul piatto ci sono quelle che definisce “urgenze”.
“Tutten – prosegue – dovranno essere affrontate in un’unica cornice di nprospettiva. Provo a chiamarla “decoro della città”. Con questo voglio nriferirmi, ad esempio, ai cantieri aperti e fermi da anni, ad un turismon che non è mai partito perché mancante delle infrastrutture e di una nseria e pianificata programmazione (non certo rilanciato da disoccupati nelevati dalla politica a consulenti comunali ben retribuiti); un’opera ngrandiosa quale il porto dovrà essere canalizzata insieme ad altre operen quali lo stadio Paolo Poli, la piscina comunale e la manutenzione del nmanto stradale.
Ecco la nostra specificità sarà proprio quellan di saper coniugare i piccoli e quotidiani bisogni dei cittadini con nl’esigenza di costruire una prospettiva concreta di sviluppo della ncittà. E l’altro asse strategico sarà la valorizzazione delle tradizionin molfettesi, penso al carnevale, che dovrà essere non solo rilanciato man costituire uno dei principali tasselli della nuova piattaforma di nattrazione turistica della città.
Un giudizio sulla sinistra molfettese? Credon che il termine ad hoc da usare sia quello di “disorientata” e non in nsenso dispregiativo. Purtroppo a livello locale la sinistra è stata noggetto e soggetto di beghe infinite, tutte polarizzate a scapito ndell’interesse della città.
In generale non credo esista una formula vincente di buon governo. Credo invece che esista la voglia di “essere vincenti ed operosi“n e di misurarsi, con caparbietà, nel lavoro quotidiano di un sindaco chen è capacità di ascolto e di sintesi. Sapete perché questo passaggio è lan differenza rispetto alle altre coalizioni? Nelle altre sono stati già nassegnati ruoli e poltrone, senza ancora conoscere il risultato nelettorale. Cosa potranno mai generare se non frammentazione e infinita nconfusione? Ecco tra “i due potenti dai piedi d’argilla” – De Bari e nMinervini – c’è una parte significativa della città che non si sente nrappresentata e che cerca un riferimento concreto ed operoso.
Pern questo ci candidiamo a dare una rappresentanza forte e genuina a questan parte maggioritaria della città. Poi, per quanto concerne lo nschieramento di Tommaso Minervini, lasciatemi pronunciare una battuta ntutta politica: se la presenza del Partito Democratico in coalizione conn il “falso positivo” possa essere considerato come un progetto civico. nEsclamiamo insieme: lasciamo perdere!
Resta Gianni Porta ncon cui ho fatto molte battaglie e con il quale continuo a condividere nmolto iniziative, ma purtroppo la sua posizione si pone all’interno di nun’area radicale della sinistra. E con i radicalismi, non si governa ma nsi divide. Noi, invece, vogliamo unire e governare con la forza delle nidee e dell’impegno.