Officine Molfetta propone un patto etico si candidati al Consiglio comunale di Molfetta per le elezioni dell’11 giugno.
“Il voto di scambio – afferma Pasquale Mancini – è subdolo: chi versa nella povertà assoluta ne coglie solo la opportunità disperata, mentre chi ha disaffezione verso la politica trova una facile giustificazione a questa squallida compravendita con il classico “almeno ottengo qualcosa, tanto non cambia niente”… Noi di Officine Molfetta non vogliamo insegnar niente a nessuno: vogliamo ribaltare la responsabilità. Fino ad oggi c’è stata grande attenzione sul “corrotto”, poca sul corruttore. Non è l’elettore che non deve vendere il voto ma il candidato che si impegna a non comperare. Lo proporremo ai candidati di tutti gli schieramenti. I nostri hanno già firmato”.
L’iniziativa è nata da una proposta di Luigi Vista e altri giovani candidati.
“Vendere e acquistare il voto – sono le parole di Vista – è antidemocratico e offensivo verso la dignità dell’essere umano perché si lucra sulla disperazione, sociale, culturale e economica dell’elettore. Noi di officine diciamo no alla compravendita della dignità di un popolo che ha dato la propria vita per la Democrazia e il diritto di voto”.