Politica

Gianni Porta: «Le destre non metteranno le mani sulla città»

Serena Abbattista
Gianni Porta
Ieri la presentazione dei candidati consiglieri comunali di Rifondazione Comunista
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Nella giornata di ieri Compagni di strada, insieme a Rifondazione Comunista, ha dato voce a quattordici dei ventiquattro candidati al consiglio comunale, stretti attorno alla figura del candidato sindaco Gianni Porta.

Una lista di giovani e meno giovani, di docenti, di avvocati e di operai, tutti uniti con l’obiettivo di mutare il panorama culturale molfettese intriso di antipolitica, secondo la sinistra molfettese intriso di interpolazioni, megalomania, affari e favoritismi ad personam.

Il desiderio di voler concretizzare l’ideale di una politica pulita, una politica che riconquisti la fiducia delle persone ed un credo politico che distrugga l’epoca dei viceré, che risponda alle esigenze dei più fragili, di coloro che sono stati abbandonati lungo il percorso, son stati oggetto delle varie presentazioni.

Presente all’incontro, Gianni Porta dà spazio ai suoi compagni, parlando solo al termine dell’incontro.

“Sono Gianni Porta – esordisce- e sono quello che ieri sera il nostro presidente della regione Puglia, Emiliano, ha definito un candidato sindaco prestanome. È vero sono orgoglioso, sono orgoglioso anzitutto di essere il prestanome dei 24 candidati e candidate di Rifondazione Comunista e dei Compagni di Strada, che con passione e con lucida follia politica hanno da mesi lanciato questa sfida per dignità. Sono anche il prestanome, voglio ricordarlo ad Emiliano ed Azzollini, che comandano sulle due destre, dei venti candidati e candidate di Sinistra italiana che domenica scorsa ha fatto conoscere alla città le sue idee, i suoi volti e i suoi programmi; anche il prestanome dei 18 candidati democratici e progressisti che hanno incontrato i cittadini, per dare un segnale storico, di testa alta e di unità, di chi non ha scelto la strada facile di legarsi al carro del presidente della regione Emiliano, ma di lasciare un PD che cambiava drasticamente la sua rotta per andarsene con pezzi di centrodestra”.

Porte poi prosegue, lanciando messaggi da un lato alla città, dall’altro ai competitor, non solo Minervini e De Bari, ma anche Emiliano e Azzollini.

“Siamo i prestanome – prosegue – di quei bambini, anziani, cittadini che si oppongono al trasferimento dei dipartimenti di cardiologia, pediatria ed urologia verso ospedali di altre città. Ci vogliono nascondere il fatto che l’ospedale di Corato non sia già stato scelto, omettono questo particolare intenzionalmente. Tu, presidente Emiliano, hai approvato la delibera che fissa a Corato l’ospedale di primo livello. Siamo i prestanome di quei cittadini lavoratori che nel momento del bisogno hanno trovato tutte le compagne e compagni candidati e non. Che non hanno trovato tutti questi candidati che dicono il proprio parere sulla qualunque e che dopo le elezioni dell’11 spariranno dal panorama. Siamo dalla parte di imprenditori, di operai economici che hanno resistito in questi anni di crisi, che hanno bisogno solo di una amministrazione che li ascolti, che li aiuti a fare sistema per affrontare le sfide di un mercato che in questi ultimi anni ha presentato molte opportunità ma tante fregature”.

I passi successivi vanno in direzione della cultura, del volontariato, dei disabili e degli anziani.

“Noi non illudiamo – conclude – ma possiamo dire che, nonostante le cose siano difficili, cose che non cambiano dall’oggi al domani, la responsabilità degli amministratori, di accompagnare questi processi e non sabotarli, ci sarà. Ci rivolgiamo ai ragazzi, ai giovani molfettesi, soprattutto a coloro che si affacciano al primo voto, a coloro che vengono insidiati da offerte in denaro per ricevere il voto. Noi chiediamo di leggere i programmi di tutti i candidati delle elezioni, perché la politica è studio quotidiano; di informarsi sulle storie dei candidati per capire da dove vengono e dove vogliono portare questa città. Chiedo un atto di decenza politica. A Tommaso Minervini, al presidente Emiliano, ad Azzollini diciamo con molta calma, con molta tranquillità, di non preoccuparvi, state sereni, la strada è ancora lunga ed è una strada che ci porta a dire a coloro che vogliono rimettere le mani sulla città, no, non lo farete, perché c’e il cuore, c’è la testa, la ragione del molfettese perbene che vuole ritornare al palazzo di città”.

domenica 28 Maggio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 3:08)

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