Politica

Le priorità di Luciano Casamassima: «Piano del traffico e trasporto locale»

La Redazione
Luciano Casamassima
Candidato consigliere comunale di Area Pubblica, racconta le sue priorità e traccia un bilancio da presidente dell'MTM
scrivi un commento 422

Con Bepi Maralfa ha deciso di lanciare nuovamente la sua scommessa. E nel giorno in cui il commissario straordinario preannuncia novità importanti per la MTM, Luciano Casamassima, che ne è stato presidente, traccia un bilancio di quella esperienza. Non senza parlare di programmi e prospettive. Candidato consigliere di Area Pubblica, parla con franchezza ed esprime concretezza. Con fiducia. Exploit impossibile? Tutt’altro.

Luciano Casamassima, nel 2013 fu una scommessa. Oggi perché Area Pubblica?
Perché è dalla lontananza delle istituzioni dalla vita reale che si è prodotta la crisi politica, sociale ed economica di questi ultimi anni e quindi intendiamo ripartire dal basso dalla partecipazione attiva dei cittadini alla formazione della volontà amministrativa .Con i partiti che ingolfano le aree non è facile trovare spazi per i cittadini comuni. Per questo con Bepi Maralfa abbiamo dato vita ad uno “spazio” dove si può fare politica di strada. Ma anche per il dovere morale che abbiamo di controllare l’operato dei nostri governanti.I quali hanno il dovere di rispettare leleggi e di non farsi prendere, diciamo così, dagli interessi personali .

Maralfa risponde a questo suo ideale amministrativo?
Sin dal 2013, quando costituimmo con altri amici ilmovimento Linea Diritta, condividemmo insieme i principi di onestà, cultura, anticorruzione, lotta alla povertà, al disagio sociale,ed abbiamo creduto in questa sfida che vuol essere unarivoluzione culturale. Una sfida chesi affronta radicandosi sul territorio, ma senza avere fretta, e lavorando con chi sposa a pieno il nostro progetto che è molto chiaro e che, se volessimo riassumere in due parole, potremmo dire: “Il bene di tutti e non l’interesse di pochi”.

Nel corso della precedente amministrazione ha avuto un ruolo di spicco nell’Mtm. Che difficoltà ha riscontrato?
La mia attività lavorativa è stata sinorasvolta in quattro aziende private. È la prima volta che ho affrontato il mondo del “pubblico” che ha una differenza sostanziale sia a livello culturale che burocratico rispetto al “privato”. Ho trovato una società in perdita da più di 10 anni, senzasolidità patrimoniale e finanziariaper affrontare investimenti o accedere al credito per rinnovare adeguatamente il parco veicolare vetusto (età media di oltre 13anni) soggetto ad avarie che, nel tempo, sono divenute sempre più frequenti e di più difficile risoluzione.In mancanza di investimenti, il livello di qualità del servizio ovviamente tende a diminuire e ciò porta inevitabilmente ad una riduzione dell’appetibilità del servizio, con conseguente scarsa propensione a utilizzare il mezzo pubblico. A mio avviso è necessario, quindi,procedere ad un radicale percorso di riforma strutturale sia dell’azienda che degli atti di programmazione dei servizi di trasporto pubblico della città di Molfetta, anche alla luce della impossibilità da parte della Regione Puglia di rivedere, al rialzo e a breve, le risorse finanziarie di bilancio destinate al settore.

Può tracciare un bilancio di quella sua esperienza?
Vorrei ricordare in sintesi alcune attività svolte in MTM. Con il sostegno della precedente amministrazione e con ilgrande contributo dei collaboratori della MTM abbiamo messo su dal marzo 2014 la linea 5 dell’MTM che tuttora collega in mezz’ora la stazione ferroviaria di Molfetta con la zona industriale con 9 corse giornaliere, senzadotarci di nuovi mezzi e di nuovo personale ma effettuando una razionalizzazione delle percorrenze storiche con la soppressione di alcune corse a bassa frequentazione; senza un intervento finanziario del socio Comune di Molfetta ma utilizzando le risorseottenute dal socio per la copertura delle perdite annuali , che nel triennio sono scese da 140 a 90mila euro circa, abbiamo acquistato due minibus usati. Nel maggio del 2016 è entrato in linea un minibususato marca Renault alimentato a gasolio che ha visto la MTM aggiudicataria della procedura di gara del bando dell’azienda ospedaliera ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. Nelnovembre 2016 è entrato in linea un ulteriore MinibusMarcaIVECO , alimentato a metanoanch’essoacquistato usato. Una considerazione: i minibus di cui sopra percorronocirca 6,5 km con un litro di carburante mentre i bus in essere nella flotta aziendale (quelli vetusti) percorrono circa 2,5 Km con un litro di gasolio . Questo permetterà un notevole risparmio di carburante. A fine dicembre 2015 fu richiesto ed ottenuto dal Comune di Molfetta, un mutuo dalla Cassa Depositi e Prestiti dell’importo di 800mila euro finalizzato al rinnovo di una parte del parco autobus (acquisto didue bus cortissimi e didue bus corti) per il TPLgestito dalla MTM . La MTMsi trovò in un momento di passaggio tra vecchio e nuovo codice degli appalti ,formulando una bozza di bando pubblico prima secondo il “vecchio codice” e successivamente col “Nuovo Codice”che il Consiglio di amministrazione, in regime di “prorogatio”non poté pubblicare . Il bando è stato pubblicato nei primi giorni di maggio di quest’anno seppur leggermente modificato rispetto a quanto previsto e formulato nella precedente versione.

Dopo la caduta dell’amministrazione Natalicchio che ne è stato di quel percorso?
Le seconde e definitive dimissioni del sindaco Natalicchio, ci hanno colto un po’ tuttidi sorpresa. Quello che rimane di quel percorso è l’entusiasmo messo nel voler cambiare verso rispetto all’amministrazione precedenteeuna piccola autocritica su cosa si potessefare meglio anche da parte del nostro movimento. Ma peccati veniali dettati solo da inesperienza amministrativa e null’altro. Sono convinto, comunque, che la Natalicchio ce l’abbia messa tutta per svolgere un lavoro a servizio della città lasciando a noi tutti un umile segno di impegno civico e seminando un po’ di speranza nella buona politica che a mio avviso significa fare il bene di tutti e non l’interesse di pochi.

Oggi, a distanza di qualche anno, quale sarebbe la sua priorità per la città?
A mio avviso quello che serve è una sana programmazione che passi prima di tutto da idee, e contestualmente da uomini che sappiano, ognuno con la propria esperienza professionale, metterle in pratica, realizzarle. Dividerei gli aspetti tra una programmazione a breve termine e una a medio termine: nel breve ai cittadini servono servizi funzionanti (municipalizzate che funzionino meglio), strade senza buche, semafori che funzionino, raccolta porta a porta da migliorare. Nel medio termine la città va pensata a misura d’uomo riqualificando l’esistente ecreando, laddove manchino, parchi per bambini, anziani e persone con disabilità, vanno completati i comparti edilizi e portate a termine le opere di urbanizzazione primaria che mancano (luci, strade, fogne), completate le opere di urbanizzazione secondaria con piazzette con giochi e luoghi di incontro.

In assoluto qual è la prima cosa che farebbe?
Rivedere il piano del traffico e investire nel trasporto pubblico locale. Il trasporto pubblico deve entrare nella nostra cultura , divenire più conveniente, comodo e accessibile per tutti. La dipendenza dei cittadini dall’automobile dovrebbe diminuire a favore del trasporto pubblico con conseguenti vantaggi per l’ambiente e per la vivibilità della città che potrebbe, così, permettersi di avere maggiori aree chiuse al traffico.

A sostenere Maralfa c’è una lista civica che vuole ingrossare se stessa con il consenso della gente. Su quale argomento fare leva per convincerla?
Dico ai cittadini: “Riavvicinatevialla politica e alla vita di Molfettacon la fiducia nella possibilità concreta di trasformare e migliorare la nostrarealtà di ogni giorno”. Recepire le istanze e le argomentazioni dei soggetti coinvolti nel processo di costruzione di una democrazia partecipativa. Bisogna saper ascoltare e confrontarsi. Ascolto e confronto rappresentano elementi necessariper il coinvolgimento dei cittadini nell’azione amministrativa e politica. Ricoprire un incarico politico deve essere un servizio reso alla collettività, una condivisione dei propri saperi e delle proprie competenze al fine di contribuire a far funzionare le cose nella città in cui viviamo. Non dico tanto per dirlo ma l’ho fatto concretamente per la MTMessendo l’unico presidente di municipalizzata di Molfettache, una volta in carica, si è quasi dimezzato il compenso mettendo a disposizione della collettività la proprie competenze professionalinon per la retribuzione percepita che era in un certo senso un rimborso spese. Politici e amministratori pubblici hanno il dovere di adempiere ai ruoli e alle funzioni ricoperte con disciplina e onore. Non perché il nostro candidato sindaco sia tifoso della Roma, ma a mepiaceTotti che ha giocato 28 anni vestendo semprela stessa maglia.

Che feedback avete dalla campagna elettorale? L’exploit è un sogno o un risultato realistico?
La nostra è una campagna elettorale sobria senza spese “folli”. Lo dimostrano i 6.880 euro dichiarati tra il candidato sindaco e la nostra lista contro i 127.870 di Minervini (con liste annesse)ed i 98.000 della De Bari (sempre con liste annesse). Non sogniamo, abbiamo i piedi ben saldi per terra e pensiamo a radicare sul territorio la nostra rivoluzione culturale seminandoma senza avere fretta. Poi nel segreto delle urne chi lo sa. C’è stata la sorpresa con Macron, con la Raggi e con la Appendino, che non si abbia l’effetto sorpresa anche qui a Molfetta? Lo sapremo il 12 giugno.

La decisione di correre per le elezioni è arrivata a pochi giorni dalla presentazione delle liste. Come ha vissuto quel momento?
Tutti i componenti del movimento Linea Diritta abbiamo chiesto a Bepi Maralfa di candidarsi a sindaco. Poicon la creazione di Area Pubblica queste istanze si sono moltiplicate. Quindi per noi non è stata una sorpresa ma la candidatura è maturata col tempo. Ritengo forse troppo tardi.Ma va bene comunque

Ritiene che lasciare la città per oltre un anno senza primo cittadino sia stato un danno?
La mia considerazione del tutto personale è che in quelle circostanze di estrema tensione che si erano create con alcuni esponenti del PD di Molfetta, Paola avrebbe potuto prendere due settimane di ferie e riflettere a lungoprima di ridare le dimissioni che hanno comportato un lungo commissariamento del Comune di Molfetta. Ormai è fatta, pensiamo al futuro.

giovedì 1 Giugno 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 3:00)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti