I consiglieri comunali Gianni Porta, Antonello Zaza, e Paola Natalicchio insieme ai rappresentati delle forze politiche della coalizione che ha sostenuto lo stesso Porta hanno convocato ieri a Palazzo Giovene, alle ore 18:30, una conferenza stampa per dar conto di ciò che è successo nella prima seduta del Consiglio comunale. Nato in maniera molto estemporanea, nell’incontro si sono presentate le prime 5 interrogazioni che in questi giorni i consiglieri di sinistra e le forze politiche hanno prodotto sulla base delle prime urgenze di associazioni, dei “sogni” delle fasce deboli della città che hanno esposto ai consiglieri.
Ha aperto l’incontro Gianni Porta descrivendo l’appuntamento del giorno precedente con considerazioni riguardanti anche l’elezione del Presidente del Consiglio, criticando l’appoggio di membri della maggioranza che non lo votarono nella passata consiliatura. Non sono mancate anche considerazioni sul nuovo Sindaco, sulla presentazione dei punti programmatici e sulle sue prime settimane di lavoro.
La parola passa all’ex sindaco Paola Natalicchio che rivendica il ruolo della democrazia, una democrazia che non conosce calendario e orologio e oltretutto non conosce politiche di transizione. Inoltre si è sottolineata la mancanza di Mariano Caputo alla prima seduta del consiglio.
La prima interpellanza è presentata da Gianni Porta: ”La proposta di chiudere la Muraglia in determinate fasce orarie fa a pugni con il programma di Tommaso di una città senza bandiere. Se ci sono problemi seri, ci saranno soluzioni serie ma quella trovata è sbagliata perché se ci sono motivi gravi come fenomeni criminosi e pesanti da spaccio ad abusivismo non interessa solo quella zona di Molfetta e delle fasce orarie non aggiustano il problema.”
Si procede quindi con la richiesta alla amministrazione di considerare il problema che sta nell’interesse della collettività che da sempre ha avuto questo spazio “reprimendo i comportamenti non idonei con un atteggiamento da sindaco smart quali sistemi di videosorveglianza”.
Altra interpellanza all’amministrazione è per il bando d’accesso al contributo erogato dalla Regione per far fronte al disagio abitativo. Infatti, la delibera di Giunta regionale, ha assegnato al comune di Molfetta 555.852,58 euro: ”Si tratta di risorse notevolmente diminuite perché ci sono solo stanziate dalla Regione Puglia quindi sta al Comune procedere con il bando. Ci chiedevamo se l’amministrazione ha intenzione di partecipare con lo stanziamento di fondi propri per integrare la somma assegnata così come descritto dalla delibera regionale pari almeno al 20% con aumento dei finanziamenti. La regione ha detto che entro settembre il bando deve essere redatto.”
Altra urgenza è legata alla gestione della piscina comunale: “Il commissario ha lasciato una delibera che fissava l’indirizzo per un nuovo bando di gestione, una gara pubblica affinché si riaprisse la struttura. Noi siamo interessati non solo che la piscina continui a vivere ma che sia un impianto anche di rilevanza economica ben gestito, non come il precedente gestore. Siamo interessati a una sana gestione come tutti gli impianti sportivi, siamo interessati alla riapertura della struttura, e siamo interessati all’inserimento nel nuovo bando delle clausole di salvaguardia affinché non si paghi la mala gestione del precedente gestore.”
Continua Paola Natalicchio: “Con una mediazione forte abbiamo attivato con l’acquedotto pugliese la presa in carico del depuratore che Minervini e la loro dirigente avevano privatizzato e che è diventato una bomba ecologica. La ditta è fallita e gli 11 lavoratori sono stati tutti assunti dall’acquedotto pugliese quindi il sindaco non ci dica che non può far nulla degli 11 dipendenti della piscina. Il sindaco può scendere in campo e svolgere un ruolo di attivazione; nel bando si può scrivere che è una situazione urgente l’assunzione di questi 11 dipendenti. È possibile, noi lo abbiamo fatto in un altro caso e questi lavoratori saranno disoccupati tra pochi mesi”.
L’altra problematica messa in campo è l’assistenza specialistica scolastica per i bambini e le bambine con disabilità: “Le tre associazioni genitoriali in città si sono già attivate con il commissario per difendere il diritto allo studio. Ci sono 150 ragazzi che frequentano le scuole primarie e che hanno disabilità. Nell’interrogazione abbiamo sentito l’esigenza di ricostruire questa necessità, abbiamo ricevuto una denuncia pesante relativa ciò. La città deve ricordare che l’assistenza nelle amministrazioni di Azzollini veniva gestita ai limiti della legittimità. Noi abbiamo, nei nostri anni di amministrazione, triplicato i fondi, mentre Minervini ha tagliano 40 mila euro ieri. Noi faremo la battaglia delle associazioni dei genitori se il 13 settembre non c’è l’assistenza specialistica. E’ grave che oggi sia stata svolta solo una riunione senza assessore su questo tema. Noi affianchiamo alla lettera inviata al sindaco la nostra interpellanza su una questione di cui non si dovrebbe neanche discutere.”
L’ultima interpellanza riguarda il centro anti violenza Annamaria Bufi in piazza Rosa Luxemburg, la cui conclusione del contratto è prevista il 17 Novembre 2017: “E’ in fase di edificazione, i lavori proseguono regolarmente in una piazza dove c’erano baby gang e cittadini delusi, quella piazza che chiedeva rigenerazione. In un ambiente discreto e riservato si è fatto si che nascesse un servizio sociale. I lavori senza ritardi prevedono che Il 17 il cantiere chiuda. Tuttavia non vi è nessun bando o idea di gestione, nessuna virgola su ciò che ha detto il sindaco. Siamo davanti a un’altra Cittadella degli artisti in cui la gestione sarà carente? Chi gestirà questo centro? Non è possibile che deve essere gestito senza un bando. Lo prevede la legge.”
Si conclude la conferenza stampa con la costante fiducia da parte dei due consiglieri di opposizione di sinistra a continuare,a investire e allargare il progetto politico alla città e a chi difende i diritti dei lavoratori, dei disabili, e di chi vuole usufruire dei beni culturali.