Riceviamo e pubblichiamo la nota di Rifondazione Comunista.
“Dopo giorni, settimane e mesi di lavoro il tavolo tecnico paritetico tranRegione Puglia e comitato pugliese “Acqua Bene Comune” handimostrato che è possibile trasformare l’Acquedotto pugliese in unanazienda speciale, a gestione pubblica e governata con la presenza deincittadini. Si tratta della proposta di legge messa a punto dal prof.nAlberto Lucarelli che da assessore si è già occupato dellanripubblicizzazione dell’acquedotto di Napoli.
A questo punto, l’unico ostacolo rimane la volontà politica della Giuntanregionale a guida Partito democratico e del suo presidente Emiliano.nSì, proprio Emiliano che rinvia di mese in mese la decisione sul futurondell’acqua bene comune. Lo stesso Emiliano che all’epoca delnreferendum contro la privatizzazione dell’acqua e del servizio idriconintegrato, insieme a tanti altri, si opponeva alle politiche liberiste delncentrodestra.
Oggi aspettiamo una scelta di coerenza e onestà intellettuale chensottragga l’Acquedotto pugliese alle regole di mercato e allenspeculazioni finanziarie, garantendo il diritto all’accesso a tutti inpugliesi, in linea con la volontà popolare emersa chiaramente dalnreferendum del 2011 e che tutti i governi successivi hanno provato innogni modo a disattendere.
Dunque, anche per noi di Rifondazione Comunista è arrivata l’ora:nl’Acquedotto pugliese puó e deve essere ripubblizzato, senza se e senza ma”.