Grande fermento nella seduta di ieri del Consiglio Comunale. Dopo il clima bollente della mattinata, non si è placata la seduta nel pomeriggio.
Discussione piuttosto serena quella in merito al punto all’ordine del giorno sulla possibilità, da parte di una società straniera, di effettuare una ricerca di idrocarburi nelle nostre acque, con possibili trivellazioni. Su proposta del consigliere Porta, su cui si è espressa favorevole l’intera maggioranza, oltre naturalmente all’opposizione di sinistra, si è deciso di non promuovere tale iniziativa, coerentemente alla politica regionale in merito alle possibili trivellazioni del mare pugliese e a quanto stabilito anche in altre città costiere, su tutte Polignano e Giovinazzo. Su tale punto, l’unico parere contrario è stato quello di Isa de Bari, in rappresentanza dell’opposizione di centrodestra. L’avvocato ha infatti sottolineato l’utilità della ricerca e dell’investimento per la raccolta di idrocarburi.
Accesissima invece la discussione sull’ultimo punto all’ordine del giorno, che fa tornare tra i banchi del Consiglio la spinosa questione del riordino ospedaliero, riassunta dall’intervento di La Forgia, consigliere di maggioranza. Molfetta, assieme a Corato e Terlizzi è infatti candidata ad ospitare una struttura ospedaliera di primo livello. La proposta del consigliere è quella di coinvolgere i cittadini con una consultazione popolare, per stimolare positivamente la decisione della Regione. Impossibile per tempistiche un referendum, si è proposto una raccolta firme, da effettuare orientativamente a dicembre.
Ha risposto subito Paola Natalicchio, proponendo la sottoscrizione di un altro ordine del giorno all’interno della medesima seduta, proposta respinta dal presidente Piergiovanni, poiché poco inerente alla tematica trattata. L’ordine del giorno riguardava una richiesta di modifica del piano di riordino. Per le opposizioni, si è trattato di un ordine del giorno estremamente compatibile con l’argomento trattato, da qui è scattata la discussione ed una nuova proposta, per voce del consigliere Zaza, che ha provato a questo punto a modificare l’ordine del giorno proposto da La Forgia, con due emendamenti di carattere tecnico-linguistico ed un terzo entrato parzialmente in contrasto con la delibera di giunta regionale.
La maggioranza si è detta pronta ad accogliere solo i primi due emendamenti, poiché il terzo avrebbe mutato in modo sostanziale la proposta di La Forgia. Comune in tal senso l’intento delle due opposizioni nel voler provare a fare una sintesi che potesse portare a una posizione unitaria dall’intera assise comunale, intento che nei fatti si è tradotto con un “no” da parte della maggioranza.
Tentativo in extremis si è provato a fare spostando la discussione a un prossimo consiglio, dapprima con un intervento in dichiarazione di voto della Natalicchio, in seguito con la richiesta della verifica del numero legale e l’immediato abbandono dell’aula da parte delle opposizioni. Il tutto si è rivelato un nulla di fatto. Emendamenti respinti e proposta di La Forgia approvata a maggioranza di 14. Si è chiusa così, tra le scintille, questo lungo consiglio comunale.