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Piano delle coste, Minervini: «Altra testata al muro da parte dei parolai»

La Redazione
Spiagge
«La richiesta di nomina di un commissario ad acta, avanzata dal Comune alla Regione è sia un atto a tutela del lavoro già fatto, che degli organi e uffici comunali»
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Accuse prive di fondamento. Difesa a oltranza dell’operato dei suoi assessori. E “puntini sulle i”, anche nel merito, circa il ruolo del commissario che agisca per il piano delle coste. Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta, non ci sta, e replica seccamente alle accuse che in queste ore la sinistra molfettese gli sta lanciando circa il commissariamento di Molfetta sul tema.

«La richiesta di nomina, con carattere di urgenza, di un commissario ad acta, avanzata dal Comune alla Regione, a gennaio scorso, è sia un atto a tutela del lavoro già fatto, che degli organi e uffici comunali. Con questa richiesta andiamo a velocizzare il piano coste e la fruibilità delle spiagge di Molfetta».

Il commissario ad acta, spiega Minervini, è cosa ben diversa dal commissario tout court. Il primo si pone in continuità con il lavoro del Comune. Il secondo invece, quello sì, toglierebbe autonomia, essendo un interlocutore unico della Regione, e sostituendo di fatto il lavoro delle istituzioni cittadine. Un rischio che era concreto per Molfetta, che lo è per molti altri Comuni molfettesi, e che Minervini spiega di avere scongiurato con la richiesta del commissario ad acta. Ed è paradossale, è il senso delle sue parole, che qualcuno lo accusi per aver portato a casa un risultato che giudica importante per la città.

«Con la nomina del commissario ad acta – prosegue – il Comune nella sua interezza, compresi assessori, consiglieri comunali, dirigenti e tecnici, ha la possibilità di continuare a mantenere la propria autonomia decisionale lavorando insieme al commissario e con tempi certi, cosa che, fino ad oggi, non è avvenuta».

È lo stesso sindaco a ricordare le tappe del percorso. Un percorso proceduto a singhiozzo, partito nel 2011 con l’approvazione regionale, recepito da Molfetta nel 2014, quando il Comune avviò l’iter per la redazione locale. Solo un anno dopo, a ogni modo, la delibera del 24 settembre 2013 con cui la Regione lo aveva mossa in mora, assieme a molti altri Comuni pugliesi. «Se, a gennaio di quest’anno – commenta – non avessi chiesto alla regione la nomina di un commissario ad acta saremmo rimasti schiacciati. Se vi sono tori bendati che si aggirano in città per il gusto di demolire non possiamo che lasciarli al loro destino».

L’accusa è tranciante. E lo diventa ancora di più, quando si mette in discussione l’operato di Pietro Mastropasqua, assessore all’Urbanistica, di cui si chiedono le dimissioni.

«Assurdo prendersela con lui – conclude Minervini – Sta svolgendo un’attività di forte impulso per tutta la pianificazione lasciata a morire in tutti questi anni. Il piano delle coste è materia di ben tre assessorati. Oltre a quello di Pietro Mastropasqua, ci sono anche Pasquale Mancini e Mariano Caputo. Con la nomina del commissario ad acta gli assessori all’urbanistica per la pianificazione, il demanio per le concessioni e l’uso delle spiagge libere ed i lavori pubblici per i lavori di utilizzo anche per i portatori di handicap, avranno nuovo impulso e potranno operare superando i tentativi di incursione e di delegittimazione posti in essere, recuperando il tempo perduto. Un’altra testata al muro dei parolai».

giovedì 10 Maggio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 13:47)

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salvatore Azzollini
salvatore Azzollini
5 anni fa

di parolai al Comune ce ne sono anche tanti !!!!!! le strade, che qualcuno denigrava la Natalicchio, sono ancora peggiorate, e il porta a porta peggiora sempre più di immondizia nelle strade, e i divieti di sosta ,per la pulizia delle strade non vengono rispettati e sanzionati !!!!! i PAROLAI chi sono ????