Spettacolo

Joe Satriani, che energia: ammalia e strega Molfetta con la sua chitarra

Luigi Caputi
Joe Satriani
Nell'ambito dei chitarristi solisti, in unione a John Petrucci, Steve Vai, Yngwie Malmsteen e Orianthi Panagaris, Joe Satriani rappresenta il top. Averlo ospitato a Molfetta sarà motivo di orgoglio da custodire nel futuro
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La chitarra come prolungamento di sé, del proprio corpo endella propria anima. Non semplice strumento che suona, ma vero e proprio corpo chenvive e che canta.

Joe Satriani appartiene a quella ristretta cerchia dinchitarristi solisti in grado di accendere una platea quasi senza dover aprirnbocca. Ieri sera il suo magico talento, tacito e rintronante, cosìnstraordinariamente affinato daapparirenspontaneo e innato, ha mandato in visibilio il pubblico molfettese nellansuggestiva cornice dell’Anfiteatro di Ponente.

Due ore piene di concerto, connla sensazione unanime, in riferimento sia agli spettatori che agli “attori”,nche lo spettacolo sarebbe potuto continuare ad oltranza, al di là di ogninconfine temporale. Il chitarrista statunitense, accompagnato dalla sua Ibanezn“customizzata” JS (le iniziali del suo nome) , ha offerto una dimostrazione delnpotere metafisico dell’arte in generale e della musica in particolare. Ilnmagico suono partorito dalle sue mani è stato capace di trascendere, in alcuninmomenti, le regole del tempo e dello spazio, della mente e del corpo. Lanparentesi del concerto è stata una dimensione a parte, un microcosmo in cui lanchitarra-bacchetta ha trasformato un uomo cinquantaduenne in un ragazzino mattonpieno di inesauribile energia e in straripante forma fisica.

L’incantesimo dinSatriani ha ammaliato Molfetta; il suo virtuosismo ha padroneggiato la scala enlo strumento musicale, si è mantenuto al di fuori e al di sopra di ogni rigidancategoria di appartenenza di genere. Perché quello che ieri s’è manifestato ènstato un mondo a parte. Fugaci attimi di jazz, blues, hard rock, metal,narmonicamente contraddittori, si sono annullati a vicenda e contemporaneamentenesaltati nella perfetta sintesi della stella che ha brillato al centro delnpalco.

La grandezza del concerto è stata accresciuta e ulteriormente abbellitandal prezioso contribuito degli accompagnatori del solista newyorkese. Basso,ntastiera e batteria sono stati il complemento indispensabile per ilnraggiungimento della perfezione scenica e musicale. In particolare, ha avutonmodo di esaltare ed esaltarsi Mike Keneally, polistrumentista che ha suonato,nalternativamente e contemporaneamente, tastiera e chitarra. Nell’Anfiteatro dinPonente si è esibito un componente dell’Olimpo musicale mondiale, un’eccellenza,nuno di quegli artisti che difficilmente passano e sono dimenticati.

Nell’ambitondei chitarristi solisti, in unione a John Petrucci, Steve Vai, Yngwie Malmsteenne Orianthi Panagaris, Joe Satriani rappresenta il top. Averlo ospitato e ascoltato, oltre che un’esperienzanartistica di elevatissima qualità e piacevolezza, è un orgoglio da custodirengelosamente per il futuro, per la nostra crescita culturale, sociale,neconomica.

domenica 22 Luglio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 11:40)

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