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Giochi mondiali della medicina, Francesco Garofoli tenta l’exploit

Antonio Aiello
Francesco Garofoli
Il medico molfettese a Marsiglia per confermarsi tra i migliori nel sollevamento pesi
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Un biglietto aereo di andata e ritorno per Marsiglia, una medaglia d’oro da difendere e una valigia carica di sogni e speranze.

Ci domanderete di chi ci occupiamo in questo articolo, ed ecco subito la risposta. Il personaggio misterioso è il dottor Francesco Garofoli. Medico per professione, atleta per passione e plurimedagliato in procinto di partire per Marsiglia in Francia, dove dall’1 al 8 luglio è in programma la 38esima edizione dei giochi mondiali della medicina e della sanità, un’olimpiade dove scenderanno in pista proprio tutti quelli che lavorano nella sanità, biologi, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, medici, studenti delle facoltà scientifiche sanitarie, infermieri, operatori di tutto il mondo. Il dottor Garofoli scenderà in pedana il 3 luglio nella disciplina del sollevamento pesi. Vincendo, entrerebbe nella storia della manifestazione.

Lo incontriamo dopo una giornata intensa: sei ore di ambulatorio al servizio dei marittimi della nostra città, due ore di palestrae un paio d’ore presso il proprio ambulatorio al servizio della comunità.

Francesco Garofoli nel 1994 vinse la sua prima medaglia ai “medigames”, dopo 23 anni i titoli mondiali sono 5: un record per i giochi. Quali sogni ed emozioni l’ accompagneranno in quest’avventura?
Andare a ritrovare per la sesta volta personale sanitario di tutto il pianeta, che oltre ad interessarsi alla salute del prossimo, siinteressa anche della propria, per me è motivo di gioia e stimolo. Considerando anche che lì trovi veri e propri campioni olimpionici nelle varie discipline sportive. Sono per me quattro giorni vissuti in maniera esaltante.

Dopo quasi nove ore al servizio degli altri, dove trova lo spirito e la forza per estenuanti e duri allenamenti?
Quelle nove ore di lavoro al giorno sono per me meno pesanti grazie allo sport che pratico da 25 anni. Questo mi rende più forte e tranquillo, più capace di dare il meglio di me nella mia professione. Mi alleno due volte a settimana, talvolta anche di domenica. Nei periodi dell’anno in cui non mi alleno, è più facile che il mio lavoro di medico mi causi un po’ di stanchezza psico-fisica.

Sport e Medicina un binomio perfetto: Quale messaggio vuolelasciare ai nostri lettori?
Il binomio Sport-Medicina è un binomio antico e sempre attuale. Credo che il medico, potendo, abbia la necessità e forse il dovere di tenersi in forma per dare il meglio di sé nel suo difficile e complesso lavoro, per dare un minimo di esempio ai pazienti. Penso che l’attività fisica fatta invece dai pazienti continuativamente sia tra le più valide prevenzioni di svariati problemi psico-fisici di salute, abbinata a un minimo di stile di vita salutare soprattutto nell’alimentazione. La medicina è soprattutto prevenzione e l’attività fisica, potendola fare, ne fa parte in maniera significativa, anche se leggera e non molto impegnativa. Sedentarietà significa sfidare la natura e rischiare di danneggiare il proprio organismo a ogni età. Da uno studio scientifico eseguito negli Stati Uniti circa dieci anni fa, risultò che il piede umano non è fatto per camminare, bensì per correre. I bambini appena possono corrono, dovunque. Questa la dice tutta su cosa ci dice di fare la natura per stare meglio.

Non resta che augurare l’in bocca al lupo al dottor Garofoli. Molfetta farà il tifo per lui.

martedì 27 Giugno 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 2:02)

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