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Da New York ad Atene: i runners molfettesi nelle maratone internazionali

Angelo Ciocia
Fabio Salvemini
Un gruppo di corridori domenica ha corso nella Grande Mela. E tra qualche giorno nella terra simbolo delle Olimpiadi toccherà ad altri due nostri concittadini
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Memento audere semper, ricordati di osare sempre. E guai se smetti di osare anche se le energie mentali e fisiche stanno terminando. Perché si corre con i piedi e con le gambe, ma la maratona la fai soprattutto con la testa e con il cuore.

E con gli occhi. Perché correre a New York o Atene fa bene anche agli occhi.

Una corsa di 42 chilometri. Un viaggio di 42 chilometri. Un mix di emozioni di 42 chilometri.

“Sarà la mia prima maratona all’estero e non è un caso che ho scelto proprio Atene – è l’esordio di Fabio Salvemini, domenica prossima impegnato nella maratona di Atene, che continua – Ritengo sia la maratona per eccellenza, quella autentica. Il percorso presenta difficoltà tecniche, con un costante falsopiano dalla partenza al chilometro 31, con un dislivello massimo di 250 metri. La storia lo dice che la maratona è nata proprio ad Atene e l’Italia conserva la sua ultima vittoria olimpica proprio ad Atene, grazie a Baldini, nel 2004, che ho personalmente conosciuto durante il weekend della Firenze Marathon 2016. Sarà sicuramente emozionante e toccante questa esperienza, specialmente sulla finishline nel famoso stadio Panathinaiko, templio sacro delle prime Olimpiadi”.

Fabio non sarà solo ad Atene. Le gioie e i dolori che una maratona sa donare saranno condivisi con Giovanni Cascavilla, altro atleta della Road Running Molfetta.

Non solo Atene ma anche New York, perché nella Grande Mela si è svolta, domenica scorsa, la Maratona di New York. E Molfetta e i molfettesi hanno risposto presente a questa grandissima chiamata internazionale. Andrea Calò, Gaetano Panunzio, Sebastiano Gadaleta, Tommaso Regina, Domenico Mastropierro, Piero de Nicolo, Gianfrancesco Greco, Antonio Zaccheo, Giuseppe Camporeale, Luigi Adessi, Antonio Tasca e Ignazio Camporeale.

Grecia e Stati Uniti, accomunati dalla storia. Proprio nella Grande Mela si è registrato, nel 2009, il record di partecipanti ad una maratona, con 43.545 atleti giunti al traguardo.

Ma l’altro fattor comune è la presenza di gambe, testa e cuore molfettesi.

Non solo maratone storiche. Il 29 ottobre scorso tre molfettesi, di cui uno residente in Germania, hanno corso la Frankfurt Marathlon. Vito Valente, Pasquale Francesco de Biase e Mauro Petruzzella, sono stati l’orgoglio molfettese nella città teutonica.

“La corsa esiste da sempre, ma soprattutto negli ultimi anni, soprattutto grazie alla promozione di grandi eventi dedicati alla disciplina, il movimento running ha preso sempre più piede, anche qui a Molfetta – è il commento di Fabio Salvemini sul fenomeno running, che si sta allargando a macchia d’olio qui a Molfetta, che ci spiega il suo punto di vista – Questo è agevolato dal fatto che si tratta di uno sport individuale, facilmente praticabile. Basta indossare un paio di scarpe e iniziare a correre. C’è chi lo fa in libertà per il gusto di divertirsi e scaricare lo stress giornaliero, c’è chi lo pratica in maniera un po’ più agonistica partecipando a gare nazionali e internazionali, ponendosi anche degli obiettivi minimi”.

La forza di non mollare. La forza e la resistenza nelle gambe. Le energie mentali e le giuste motivazioni. Un paio di scarpe da corsa. Lo start. Inizia un viaggio che dura 42 chilometri. Inizia un viaggio che non finisce dopo l’arrivo.

Un viaggio che entrerà nella tua storia. Come nella storia ci sono entrate la finishiline del Panathinaiko e la New York Road Runners. Come nella storia ci sono entrati e ci entreranno molfettesi che corrono con le gambe, con la testa e con il cuore. Con la voglia di osare. Passo dopo passo. Chilometro dopo chilometro.

mercoledì 8 Novembre 2017

(modifica il 29 Luglio 2022, 21:19)

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