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La grinta di Francesco Mininni, asso del jiu-jitsu

Luigi Caputi
Francesco Mininni
Il lottatore molfettese si prepara alla prima gara del 2018 dopo l'infortunio premondiale
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La cultura del duro lavoro. Quella che assicura i più duratori successi. Quella che Francesco Mininni ha costruito e continua ad alimentare con il sudore quotidiano.

Il trentaseienne molfettese si sta consacrando come atleta di livello mondiale nella disciplina BJJ (abbreviazione per Brasilian Jiu-Jitsu). Il 2017 è stato l’anno del suo exploit, pieno di successi, segnato da grandi soddisfazioni e da enormi emozioni. Gioie, tante gioie, ma anche il dolore dell’infortunio dello scorso 25 novembre.

“A Parigi ho vinto l’oro nella mia categoria– ha dichiarato Mininni ai nostri microfoni- ma poi sono stato sfortunato. Nell’assoluto di peso ho rimediato uno strappo all’adduttore e ho dovuto così saltare la competizione dell’anno, il mondiale in California. Per la seconda volta in carriera mi è capitato di infortunarmi nella settimana precedente al mondiale“.

Dispiacere, ma non sconforto, per chi non è abituato ad abbattersi. La rabbia del lottatore molfettese è stata esclusivamente agonistica, positiva, costruttiva. É stata voglia di ricominciare che si è opposta alla futile delusione, è stato emblema della consapevolezza e maturità proprie di una mentalità vincente.

Quasi all’insegna di uno stoico fatalismo, seppur a freddo e a distanza di quasi due mesi, è stato accolto con saggezza e serenità il negativo episodio con cui si è chiuso lo scorso anno solare. “Dio è con me, ogni giorno- ha affermato Francesco- con la mia famiglia, con mia moglie e con i miei splendidi bambini. Se è successo quello che è successo, evidentemente è stato volere del destino. Io posso solo dire di aver lavorato al meglio per ripartire. Mi sono allenato ogni giorno in quest’ultimo periodo, spesso e volentieri anche in una doppia sessione. Sono carico per la prossima gara, nonostante fisicamente non abbia ancora recuperato al cento per cento. Combatterò giovedì prossimo a Lisbona: si tratterà di una gara da non fallire, troppo importante per il mio percorso”

Nella capitale portoghese Mininni inaugurerà il suo tour di impegni del 2018. Fronteggerà i migliori atleti europei. Peraltro, la categoria a cui egli appartiene (meno 76 kg), sarà la più affollata, con ben 24 uomini che si contenderanno la vittoria. Parteciperanno alla competizione, che durerà da martedì 16 a domenica 21 gennaio, quasi 5000 atleti, provenienti dalle più disparate nazioni.

Il BJJ italiano, anzi molfettese, sarà più che degnamente rappresentato, pienamente onorato da un ragazzo che non dimentica il suo passato. “Porto con me sempre, ovunque, i miei cari, sia fisicamente che spiritualmente- ha detto- ed è questo il segreto delle mie vittorie. Ringrazio la mia famiglia e la mia città, i miei allenatori Rodrigo da Silva e Juninho Crivellari. Sarò sempre grato a Giovanni De Ceglia, colui che mi ha fatto muovere i primi passi sportivi a Molfetta”.

Quei primi passi sono divenuti sempre più grandi, continuati da una marcia esaltante, sino al salto che ha imposto Francesco Mininni come campione europeo a Barcellona. Nel marzo del 2017 il trentaseienne è salito sul podio del continente. Sono arrivate poi, prima dell’infortunio di novembre, altre vittorie estremamente prestigiose: Madrid, Parigi, Mosca, Berlino, Copenaghen e Londra i luoghi dei trionfi.

Non per questo l’atleta pugliese è soddisfatto, sazio, appagato. Continua ad avere fame, determinazione, brama di nuove vittorie. E accarezza quel sogno del mondiale sinora negato dalla sorte. “Ai ragazzi più piccoli che intraprendono una carriera nel BJJ– ha proseguito Francesco- consiglio di non cambiare mai il loro modo di essere, di restare se stessi, di essere sul tatami come nella vita di tutti i giorni e viceversa. Sudore, dedizione, costanza, rispetto per tutti. Devono essere questi i valori di un grande uomo prima ancora che di un grande atleta. Bisogna amare se stessi e chi è vicino in ogni istante, qualunque cosa accada”.

A sentir parlare il lottatore molfettese, si ha l’impressione che la sua più grande forza non sia quella fisica, ma consista nella gentilezza, nella disponibilità e nell’inesausta e indiscriminata gratitudine. Con la sua passione e col suo cuore sembra possibile sperare di vincerenella vita, di esultare ogni giorno.

mercoledì 10 Gennaio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 18:48)

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