Niente da fare. Ancora una trasferta indigesta per la Molfetta Sportiva. La sconfitta di ieri pomeriggio, pesante e inequivocabile, è stata la dodicesima stagionale lontano dalle mura amiche. Se si considera poi l’entità dei k.o. in termini di gol fatti e subiti, il dato diviene ancor più preoccupante, soprattutto in prospettiva playout.
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Nelle ultime due gare esterne la Molfetta Sportiva è stata perforata per sette volte senza mai riuscire a segnare. Ieri è toccato al Noicattaro affossare gli uomini di Lanza con un 4-0. Non c’è stata partita, ovviamente. I padroni di casa hanno sbloccato il match al 35’ con Schirone. Dopo l’intervallo, al cospetto di avversari incapaci di reagire, i nojani hanno trovato i tre gol che hanno fissato lo score finale.
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Nel giro di dieci minuti, tra 75’ e 85’, Faliero, Fieroni e Loconte hanno archiviato la pratica. La Molfetta Sportiva, alla luce della sconfitta, resta ferma a 19 punti e, scavalcata dall’Avetrana, scivola in terzultima posizione.
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Il sestultimo posto, che significherebbe salvezza diretta, è occupato dal Novoli a quota 23, dunque non impossibile da raggiungere. Ma i molfettesi, in ottica playout, dovranno innanzitutto pensare ad ottenere un piazzamento meno svantaggioso di quello attuale.
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Dovranno peraltro essere attenti a non perdere di vista le due squadre inseguitrici (Vigor Trani e Hellas Taranto): l’ultimo posto, ovvero la retrocessione diretta, è distante soli quattro punti. Certo, nulla è perduto, sviluppi positivi non possono essere a priori esclusi. Ma l’idea di continuare a disputare un campionato soltanto al Poli, comportandosi come fantasmi negli impegni in trasferta, è ben poco confortante per i biancorossi.
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In Promozione, dopo tre vittorie e un pareggio, si è fermata la serie positiva della Molfetta Calcio. Il Corato, secondo, ha espugnato il Poli per 2-0 e consolidato il proprio vantaggio di classifica sulla squadra locale. La compagine biancorossa, colpita dalla rete iniziale di Di Pinto, è stata affondata al 90’ dal raddoppio di Scaringella.
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Gli uomini allenati da un altro Scaringella -omonimo ma ieri non omologo del giocatore coratino- hanno ottenuto la sesta sconfitta stagionale, la terza in casa, ma continuano ad essere la terza forza del girone A con 41 punti all’attivo.
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Perso momentaneamente di vista il secondo posto (il Corato si è portato a quota 49), i molfettesi dovranno immediatamente risollevarsi, per evitare di essere sorpassati dalle inseguitrici Fortis Altamura e Sporting Ordona. Va detto che sembra difficilmente immaginabile un calo di condizione tale da lasciare la zona playoff; il margine di vantaggio sulla sesta posizione (ben dieci punti) è decisamente rassicurante.
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In Prima Categoria continua il momento d’oro della Borgorosso. Gli uomini di Patruno, in trasferta contro l’Herdonia Calcio, hanno ottenuto la loro terza vittoria consecutiva. In terra foggiana i molfettesi si sono imposti per 3-1, grazie ai soliti Uva e Giuseppe Murolo (quest’ultimo autore di una doppietta).
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I borgorossini, dopo le difficoltà di inizio stagione, hanno raggiunto la zona playoff a quota 28. Non sono molto lontani neppure dalla vetta (occupata dal Terlizzi con 34 punti). Sognare, si sa, non è vietato, Questo monito, in dimensione ridotta, può essere seguito anche dalla Virtus.
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Gli uomini di Mininni restano ultimi in classifica, ma con la vittoria di ieri hanno ridotto la distanza dalla zona playout e vedono meno confusamente i contorni della salvezza diretta. C’è ancora da lottare, e tanto, non bisogna dimenticarlo. L’ultimo successo potrebbe però costituire un’iniezione di fiducia determinante per i virtussini.
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Il match contro il Sammarco è stato avaro di emozioni. I padroni di casa hanno primeggiato nel possesso palla, ma sono stati poco incisivi per l’intero arco della gara. Gli ospiti, dal canto loro, hanno esibito un calcio più pragmatico e verticale, e hanno avuto almeno una nitida occasione per tempo.
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Xhafaj non ha dovuto sporcarsi i guanti, graziato da marchiani errori di mira da posizioni piuttosto favorevoli. La Virtus ha avuto il merito di crederci sino in fondo, anche quando è sembrata a corto di energie.
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Gli sforzi, vani sino allo scadere, hanno sortito l’effetto sperato al 95’. Sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra Amato, subentrato a De Candia, è finito giù per una trattenuta in piena area di rigore. Il direttore di gara, che sino a quel momento aveva destato non poche polemiche per alcune scelte discutibili, ha stavolta preso la decisione giusta: calcio di rigore per la compagine locale.
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Sul dischetto si è presentato Marco Mininni. L’attaccante molfettese, con la freddezza di un consumato veterano, aiutato anche dal suo educato piede mancino, ha calciato alla perfezione spiazzando l’estremo difensore avversario. É così arrivata una vittoria insperata, tanto più bella perché sofferta.
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La foto dice tutto