Calcio

La rivincita di Gabriele Raimondi

Alessia Sciancalepore
Gabriele Raimondi
Il 20enne portiere scuola Bari ha vinto il campionato di Promozione con l'Omnia Bitonto
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Appena ventenne ma un curriculum già fittissimo alle spalle, parliamo di Gabriele Raimondi,n classe ’97 e giovane promessa molfettese in ambito calcistico. Tra i npali già dall’età di quattro anni, quando iniziò a muovere i primi passin sui campetti della parrocchia S. Pio X, praticando lo sport che nl’avrebbe accompagnato ogni giorno della su vita, o quasi.

Oggi,n lo ritroviamo affermatissimo nell’Omnia Bitonto dopo una stagione nproficua e piena di soddisfazioni in promozione. La vittoria del ncampionato ne è, infatti, la prova tangibile. La squadra bitontina, che nha fatto bene per tutta la durata del campionato è stata una bella nvetrina per il portiere molfettese.

“Giocaren in Promozione significa avere a che fare con gente più grande di te, nche prende questo sport in maniera consapevole. È il loro lavoro e, nmalgrado nessuno di noi sia un professionista, talvolta, costituisce nl’unica fonte di guadagno. In un contesto del genere il peso dei tre npunti si fa sentire di più, è una grande responsabilità ed è molto ndiverso dal mondo ovattato delle giovanili”.

La differenza nrispetto ai suoi trascorsi passati è riassumibile con un’unica parola: nmeritocrazia. Valore, questo, che non è stato sempre usato come metro noggettivo di valutazione delle prestazioni del giovane molfettese ai ntempi delle giovanili nella FC Bari. Ebbene si, perché il fiore nall’occhiello della sua esperienza calcistica sono i 9 lunghi anni nellen giovanili del Bari.

“Li definisco lunghi perché non sono nstati affatto facili. Dopo il provino, fatto con la mia prima società nl’Audace Molfetta Calcio, essere selezionato fu incredibile, davvero ninaspettato”.

Ma, dopo poco, l’idillio dei primi tempi ha nlasciato spazio alla presa di coscienza del reale significato che nquell’impegno avrebbe comportato e le ripercussioni che avrebbe avuto nsulla vita di un ragazzo che, ai tempi, era ancora alle medie.

“Min allenavo dal lunedì al venerdì e mio padre era costretto ad naccompagnarmi ogni volta. Io e tutta la mia famiglia abbiamo dovuto faren dei sacrifici. Personalmente credo di essermi perso tante cose, vedevo in miei coetanei fare esperienze, giocare, uscire la sera, cose che non npotevo permettermi perché, una volta finito l’allenamento, dovevo nstudiare. Riuscire a conciliare la scuola e lo sport ha richiesto un nbello sforzo”.

Gli occhi azzurrissimi tradiscono la malcelata ncommozione al ricordo di quegli anni un po’ dolceamari durante i quali nnon sono mancati infortuni e sconfitte. “Ho pensato di lasciare il ncalcio. Poi ho capito che non avrei dovuto mollare la presa, avevo ntroppo da perdere e un obiettivo da raggiungere. Ho fatto un grande nlavoro mentale su me stesso e in questo mi hanno aiutato i preparatori ndei portieri del Bari: Pantaleo Roca e Francesco Monaco.

Malgradon non avessi sempre avuto la possibilità di scendere in campo per ndimostrare quello per cui mi allenavo, ho imparato a non contestare mai nle scelte del mister, a privilegiare la squadra piuttosto che il nsingolo, ma soprattutto a rispettare i ruoli imparando da chi era più nesperto di me”.

A 18 anni è seguita la riconferma nel Bari, nprecisamente nella primavera. La stagione, conclusasi con una mancata nconvocazione per la finale in Liguria che avrebbe decretato la vittoria ndello scudetto, è stata corollata da alti e bassi ma nel 2016, grazie nall’aiuto del preparatore Gianni Iurino che ha seguito il giovane nmolfettese durante il corso dell’anno, si è aperta la prospettiva del nBitonto.

“Sono passato dal niente al tutto e anche il fatto ndi ricevere un compenso per quello che faccio è un bell’incentivo. Mi nauguro di poter salire di categoria, visto l’impegno che ci sto mettendon e di poter far sempre meglio”.

Con un occhio al giovanissimo nportiere del Milan, Donnarumma, al quale vorrebbe assomigliare per la ngrinta dimostrata riuscendo a farsi strada fino in serie A, e l’altro nagli studi universitari iniziati quest’anno, il portiere molfettese si nprepara ad andare incontro a ciò che il suo futuro calcistico gli nriserverà.

giovedì 27 Aprile 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 4:14)

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