Calcio

Auguri Molfetta del pallone: 100 anni di storie e di gol

Adriano Failli
Piazza Municipio vestita di biancorosso per i 100 anni del calcio molfettese
Ieri la conferenza stampa e l'inaugurazione della mostra dei fratelli Pansini
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La Molfetta calcistica compie cento anni, festeggiandoli con una mostra dal titolo “Molfetta nel pallone”, una raccolta fotografica a cura dei fratelli Gianni e Franco Pansini. Ieri la conferenza stampa di presentazione nella sala consiliare di Palazzo Giovene, alla presenza di illustri ospiti e del sindaco Tommaso Minervini.

È stata una serata amarcord all’insegna delle grandi avventure della Molfetta calcistica, tra narrazioni che oggi riecheggiano come sbiaditi ricordi o sotto forma di fotogrammi che narrano le gesta di veri e propri eroi del calcio locale. Su tutte le grandi ere del calcio molfettese, impossibile non citare la grande stagione della serie C, quando negli anni 50 a Molfetta scoppiò una vera e propria febbre da pallone, con i biancorossi vero e proprio fiore all’occhiello del capoluogo barese, tanto da superare in categoria e prestigio la stessa squadra dei galletti.

Dopo l’intervento di apertura di Gianni Pansini ad introdurre la discussione e ringraziare gli autorevoli ospiti presenti, è toccato a Peppino Poli che ha tenuto a sottolineare come anche grazie al calcio, Molfetta sia riuscita in qualche modo a costituire una propria identità. “Negli anni 50 la città era travolta dal calcio, persino Vincenzo Valente, uomo di cultura, fu influenzato da questo entusiasmo. La domenica, dopo la messa o sotto il sol leone si correva tutti allo stadio, mentre i giocatori scendevano in campo con maglie a pantaloni ‘appezzate’. Eppure mi chiedo: ‘Che ci lasciano questi cento anni?’ Sicuramente però posso affermare che oltre ai colori dei tramonti e del mare, a Molfetta sia vivo anche il biancorosso”.

La palla passa poi a Gaetano Salvemini, storico calciatore ed allenatore molfettese, che conta diverse presenze in serie A, sia in campo che in panchina. “Ho cercato di onorare sempre la mia città nel corso della mia carriera – apre Salvemini dopo aver ricordato alcuni compagni scomparsi tragicamente in un incidente – oggi però mi chiedo, da molfettese e da tifoso, qual è il futuro di Molfetta? Tutti la vogliamo vedere salire dove meriterebbe una squadra di una città di 60.000 abitanti – prosegue poi con una battuta – Fossi stato vicino, avrei potuto dare una mano, ma purtroppo abito a 200km di distanza”.

In chiusura, Tommaso Minervini, con un inevitabile passaggio sul rinnovamento dello stadio, che si spera possa tornare all’altezza delle sfide che attendono Molfetta. “Abbiamo preso la brutta abitudine di dividerci, mentre Molfetta ha bisogno di unirsi, di ritrovarsi attorno alle sane passioni come lo sport, con una grande squadra, con un nuovo grande stadio e con dei modelli per le giovani generazioni, non possiamo limitarci a ricordare questi cento anni, ma dobbiamo mettere a frutto le testimonianze che questi campioni ci hanno lasciato”.

Una serata di ricordi, di passione ancora viva nei volti dei tanti sostenitori e tifosi della molfetta calcistica, dai più anziani e storici, presidenti o giocatori, alle più giovani speranze, che dovranno raccogliere una eredità pesante, di chi con passione e fedeltà ad antichi valori, ha saputo scrivere la storia della molfetta calcistica, che oggi, nonostante le mille divisioni ed incertezze, spegne cento candeline.

sabato 2 Settembre 2017

(modifica il 29 Luglio 2022, 23:51)

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