Molfetta espugnata dai molfettesi, da se stessa, dal suo sangue; da chi, fino a non molto tempo fa, le apparteneva anche calcisticamente.
Corrado Pisani, Marco Sallustio e Angelo Carlucci hanno inflitto una notevole delusione sportiva alla Virtus. I primi due, come giocatori decisivi sul campo, il terzo, come allenatore alle prime armi dopo un’ottima carriera nel calcio dilettantistico, hanno trascinato il Don Uva 1971 alla vittoria esterna sugli uomini di Mininni.
Al Petrone è stata disputata la gara, valevole per la quarta giornata del campionato di Prima Categoria: un derby tra compagini limitrofe, già di per sé inevitabilmente sentito, che ha acquisito ulteriore verve in ragione della presenza di incroci umani e sportivi davvero notevoli.
Nelle file biscegliesi, oltre a quelli già citati, si sono esibiti altri nomi e volti ben noti alla città molfettese: pensiamo alla coppia centrale difensiva, rocciosa e insuperabile, composta da De Cillis (altro ex Virtus) e Davide Cataldo (molfettese doc, in passato impegnato con la maglia della Molfetta Calcio e in campionati di livello ben più elevato di quello attuale)<span class="s2">; senza dimenticare il terzino sinistro Antonio De Pinto, ieri assente per infortunio, ma altro ex Virtus accasato con il Don Uva.
La gara è stata molto intensa, nervosa e spezzettata, poco gradevole sul piano tecnico-tattico ma avvincente dal punto di vista agonistico. Il risultato, sbloccato dopo pochi minuti, è poi rimasto immutato sino al triplice fischio. Ironia della sorte, i protagonisti del gol dello 0-1 sono stati proprio i due principali ex uomini di Mininni.
Al 15’ infatti sono arrivati, beffardamente puntuali, l’assist e il gol che difficilmente si sarebbero potuti immaginare alla vigilia: calcio d’angolo tagliato di Sallustio dalla sinistra; incornata vincente sul secondo palo di Pisani, bravo ad anticipare il suo dirimpettaio e vecchio compagno Salamina.
L’attaccante molfettese, che per ben tre stagioni ha vestito la maglia virtussina, non è riuscito a trattenere l’esultanza. “Nessuna polemica. È stato un dispiacere fare gol ai miei vecchi amici – ha dichiarato il centravanti- Ma non posso negare di essermi tolto una soddisfazione grandissima. Ho aspettato tanto questo momento, e adesso sono felice per me stesso e per la mia nuova squadra. Ho potuto dimostrare il mio valore nella città a cui fieramente appartengo”.
Dopo il vantaggio ospite, i padroni di casa non sono riusciti a reagire immediatamente. La partita si è innervosita, i virtussini non sono mai stati pericolosi in zona gol, e sono incorsi nell’intervallo in una pesante espulsione. Ancora una volta, l’intestatario del doppio cartellino giallo è stato Salamina (che proprio ieri rientrava dalla squalifica per l’espulsione rimediata contro lo Stornarella).
Tuttavia, al rientro dagli spogliatoi, gli uomini di Mininni hanno dato l’impressione di essere molto più vivaci e determinati, nonostante l’inferiorità numerica. Al 50’ è arrivata un’occasione clamorosa per i biancorossi: su una velenosa punizione di Porcelli dalla trequarti, a metà tra un tiro e un cross, si è avventato Todisco, che ha colpito da pochi passi il palo esterno della porta nemica.
Si è andati vicino ad un’ulteriore scena da teatro dell’assurdo calcistico: un biscegliese ex BellavitainPuglia, ingaggiato in estate dalla Virtus, ha sfiorato il gol del pari contro i suoi concittadini.
La seconda frazione ha continuato ad esser caratterizzata da una forte pressione della squadra locale. I molfettesi hanno imposto ritmi forsennati e costretto gli avversari nella loro metà campo. Gli uomini allenati da Carlucci hanno perso fluidità di manovra e pericolosità offensiva. Eppure, nonostante il momento di difficoltà, Sallustio e Pisani hanno continuato a ben comportarsi: il primo non ha cessato di offrire dinamismo e geometrie, quantità e qualità; il secondo è stato l’unico attaccante capace di tenere palla, di tentare di far salire i suoi, di ricevere qualche fallo e di far rifiatare i compagni.
Gli uomini di Mininni, dal canto loro, hanno potuto beneficiare di un ottimo ingresso del gambiano Manneh: più con il cuore che con la ragione, confusamente e poco lucidamente, hanno tuttavia creato apprensione nell’area di rigore gialloblu. La seconda ghiottissima chance per il pari è capitata sui piedi di Marco Mininni: l’esterno d’attacco ha ricevuto. Sugli sviluppi di una rimessa laterale da destra di Germinario, un’ottima sponda aerea di Manneh, ha controllato e calciato con il destro (piede non suo), trovando una doppia deviazione dell’estremo difensore ospite e del palo.
Il match non ha regalato ulteriori emozioni degne di nota: è finita 1-0 in favore del Don Uva. Al termine della gara, dopo qualche scintilla tra le due squadre, ha prevalso la sportività. L’immagine finale è un ottimo spot per lo sport: Sallustio che abbraccia il suo ex allenatore Mininni, per poi andare a festeggiare i tre punti, in maniera non eccessiva e rispettosa, con i suoi nuovi compagni. “Sono stato benissimo con la Virtus – ha dichiarato il mediano- Ringrazio i miei vecchi compagni per come mi hanno accolto e per il bene che hanno dimostrato di volermi. Ho fatto una scelta la scorsa estate, ho voluto cambiare aria e trovare nuovi stimoli. Ma non c’è nessuna polemica con la mia ex squadra. Sono soltanto felice per questa vittoria preziosa e meritata.”