Calcio

La partita opposta dei numeri dieci. Cubaj meglio di Demaj, Borgorosso vincente con la Virtus

Luigi Caputi
Landi Cubaj
Il derby si è concluso con il successo della squadra di Leonino
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Il peso del dieci. Nel derby molfettese di Prima Categoria, ieri pomeriggio, ha gravato su spalle non alla stessa maniera in grado di sorreggerlo. Il numero della fantasia, il simbolo della genialità calcistica, la responsabilità di trascinare perlomeno dal punto di vista tecnico un’intera squadra, hanno aderito meglio sul basso e reattivo baricentro di Landi Cubaj che non sulle allungate e pigre leve di Arber Demaj.

La partita, piena di agonismo e giocata a buoni ritmi da entrambe le compagini, vinta dalla Borgorosso grazie a una rete di Domenico Murolo all’80’, ha avuto dentro di sé un’ulteriore partita. La competizione tutta balcanica di estro e imprevedibilità è stata vinta dall’esterno sinistro borgorossino. La seconda punta virtussina, al contrario, oltre a non esibire la consueta qualità ambidestra e i suoi illuminanti e spiazzanti colpi, ha commesso la grave ingenuità di farsi espellere alla mezzora del primo tempo. Il rosso, risultato della somma di due inutili gialli (il primo per un fallo evitabile, il secondo per eccesso di proteste), ha condannato la squadra di Mininni a giocare per un’ora in inferiorità numerica, sotto un cocente e accecante sole dall’amaro sapore estivo.

Peraltro, sino al momento dell’espulsione, Demaj era apparso irriconoscibile. Non c’era stata minima traccia di quei barlumi di classe e eleganza intravisti a sprazzi nelle precedenti apparizioni. Il ventenne molfettese, coi suoi enormi margini di miglioramento, ha dimostrato di essere parzialmente acerbo in occasionedi un grande appuntamento.

Pienamente maturo invece si è rivelato Cubaj: impeccabile sul piano caratteriale oltre che su quello calcistico, disposto a rincorrere e a ripiegare oltre che ad essere inseguito e ad inventare; nessuna protesta e disparati dribbling, nessun battibecco e soltanto la voglia di lasciare il segno. E il marchio in effetti, seppur non sotto la forma diretta del gol, è stato impresso dall’ala borgorossina. Il ventunenne albanese è stato un incubo lungo l’intero corso del match per i suoi dirimpettai.

Nella prima frazione, dopo una partenza un po’ sonnecchiante, ha cominciato a creare qualche problema al terzino destro virtussino Favarò. Al rientro dagli spogliatoi, visti i minacciosi segnali lanciati in precedenza, s’è trovato a dover affrontare il raddoppio di marcatura. Quando il gioco s’è fatto duro, Cubaj ha iniziato a giocare meglio di quanto già non stesse facendo: di azione in azione, ha sistematicamente saltato i componenti della catena di destra dello schieramento nemico. Le opposizioni di Palermo e del mal capitato Favarò sono state vane e impotenti, tanto da indurre Mininni a invertire i suoi esterni bassi: dopo il 60’ è toccato a Porcelli contenere l’impeto del 10 avversario.

L’esperto difensore molfettese si è comportato meglio del suo predecessore, ha giocato d’anticipo in modo da non far neppure partire il rapidissimo avversario. Ma il gol del vantaggio della squadra allenata da Leonino ha posto fine a ogni resistenza anti-Cubaj. L’ex Molfetta Sportiva, ricevuta la palla sul limite esterno dell’area di rigore, ha puntato e lasciato sul posto anche il sin lì ottimo Porcelli; preso il fondo, ha crossato rasoterra e insidiosamente col sinistro, piede non suo; la palla, anche grazie a una fortunata carambola, è entrata nella disponibilità di Murolo, che con un tocco volante sotto misura ha fatto impazzire di gioia i suoi.

Nel confronto di 10 stravinto dal fantasista borgorossinoaveva provato, dopo l’espulsione di Demaj, ad insinuarsi Marco Mininni. Il giocatore virtussino aveva cercato, con migliori risultati e differenti caratteristiche, di compiere ciò che non era riuscito a Demaj: essere il faro offensivo etrascinare i compagni ad un risultato positivo. Approfittando degli ampi spazi concessi dalla difesa lenta e distratta della Borgorosso, Il 7 molfettese ha eseguito un fondamentale lavoro di raccordo tra i reparti. La sua velocità e la sua forza, coadiuvate dal solito grande impegno del partner De Cesare, hanno tenuto in costante apprensione tutta la linea difensiva di Leonino. Al 75’ l’attaccante ventiduenne è arrivato ad una passo dall’oscurare la grande prestazione che dall’altra parte stava sfornando Cubaj. Dopo aver raccolto in piena area un pallone che sembrava ormai in mano alla retroguardia nemica, Mininni ha potuto affrontare nell’uno contro uno e superare con un funambolico doppio passo Luigi De Gennaro. Quest’ultimo, preso dalla foga del momento, ha steso platealmente l’uomo che gli era sfuggito via e che si trovava in posizione piuttosto defilata.

Giunto sul dischetto, Mininni ha però calciato troppo debolmente tra le mani di un reattivo e previdente Castagno. Non è da questi particolari che si giudica un giocatore, ma di certo sono questi episodi a indirizzare landamento di una gara. La dura legge del gol ha risposto per le rime al rigore sbagliato, e dopo l’1-0 non c’è stato tempo per una nuova risposta della Virtus.

Gli uomini di Mininni, a causa della sconfitta rimediata, restano terzultimi a quota 21 e dovranno giocarsi la permanenza in Prima Categoria oltre il termine della regular season, negli insidiosi playout. La Borgorosso invece ha conquistato, oltre alla soddisfazione dei tre punti in un derby, la possibilità di sperare in un insperato ingresso nei playoff. Domenica prossima, nell’ultima giornata del girone A, una seconda vittoria consecutiva potrebbe rendere meno utopico il sogno Promozione. Destini opposti attendono i due dieci che ieri si sono comportati in modo opposto.

lunedì 30 Aprile 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 14:10)

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