Calcio

La salvezza più difficile. Virtus di rimonta e… De Gennaro

La Redazione
La festa della Virtus
Mininni: "Siamo capaci di tutto". Decisivo De Gennaro con una straordinaria doppietta
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L’arte della fenice, la forza di risorgere dalle ceneri, il brivido di toccare il fondo per poi risalire.

L’ultima partita disputata, l’intera giovane storia della Virtus Molfetta, consistono in questo. La squadra allenata da Nico Mininni, ieri pomeriggio, ha affrontato il Giovinazzo nella gara valida per il playout di Prima Categoria.

Il teatro di una rocambolesca giornata è stato il Petrone, in virtù del miglior piazzamento della compagine molfetteseal termine della regular season.

La penultima forza del girone A ha dovuto giocarsi,in una gara secca e tra le mura della terzultima, la permanenza in categoria. Solo apparentemente questo è stato un vantaggio per i virtussini. I giovinazzesi, da autentica bestia nera, si erano infatti imposti sulla squadra di patron Spadavecchia sia all’andata che al ritorno durante il campionato.

Erano già riusciti ad espugnare il terreno di gioco limitrofo, e nella prima mezzora del match di ieri hanno lasciato pensare ad un terzo colpo esterno. Invece, quanto accaduto nella prosecuzione del pomeriggio ha invertito un corso degli eventi che pareva già scritto einciso nelle profondità più abissali del sintetico affacciato sul mare.

Complicarsi la vita è pane per gli uomini di Mininni. Neppure nel peggiore degli incubi la Virtus avrebbe potuto assistere a un doppio svantaggio immediato. Il calcio di rigore di Campanale e la rete di Belsito (imbeccato dal solito grande assist dell’ex di turno Beppe De Candia) hanno tramutato in realtà il più sportivamente inquietante degli scenari onirici molfettesi.

Colpita al cuore, spaesata e impotente è apparsa a questo punto la squadra di casa, condannata irreversibilmente alla sconfitta e alla retrocessione. Due ore dopo, grazie a un clamoroso 2-2 in rimonta e al termine di 122’ di sofferenza, i biancorossi hanno potuto far esplodere la gioia per la salvezza conquistata.

“Siamo fatti così- ha dichiarato Nico Mininni ai nostri microfoni- commettiamo ingenuità, subiamo, soffriamo. Poi, quando sembra a tutti che siamo spacciati, quando nessun altro avrebbe speranza, siamo in grado di rialzarci e di ribaltare la situazione. Ho disputato tanti playoff e playout, perdendo e più spesso vincendo, da allenatore e da giocatore, ma l’ultimo è sempre il più bello.

Non soltanto perché è il più vicino, ma anche e soprattutto per le asperità che hanno caratterizzato il nostro cammino. L’anno scorso siamo arrivati ultimi, siamo virtualmente retrocessi in Seconda Categoria.

L’estate 2017 è stata la più delicata da quando esiste la Virtus. Molti parlavano di noi come una squadra finita, addirittura c’era il rischio che non riuscissimo a mettere insieme gli uomini per affrontare una stagione. Per fortuna, anche grazie al ripescaggio in Prima, abbiamo recuperato quell’entusiasmo indispensabile per competere a questi livelli.

Siamo ripartiti quasi da zero, da poche certezze. Il nostro capitano Cosimo De Candia, Porcelli e Germano De Gennaro sono i veterani che voglio ringraziare in modo particolare”.

La compagine molfettese è risorta sul viale del tramonto, in un tardo pomeriggio che la stava conducendo alla notte buia. “Tutti quanti sono stati straordinari- dice Mininni– e a tutti va dato il merito dell’impresa realizzata”.

Tutti ugualmente partecipi di un successo, ma ognuno in modo diverso. E c’è qualcuno in particolare senza il quale tutto quanto non sarebbe avvenuto. Ci riferiamo a Rino De Gennaro, che quando vede i colori giovinazzesi priva evidentemente di ogni inibizione il suo talento calcistico.

Dopo il gol realizzato nel girone di ritorno contro il Giovinazzo, l’esterno ventiseienne ha messo a segno un’eroica doppietta nella partita più importante della stagione. Se a queste tre reti si aggiungono le altre due gonfiate dal suo raffinato destro in questa stagione, si capisce quanto fondamentale sia stato l’apporto dell’ex giocatore del Genzano alla causa virtussina.

Il primo gol di ieri è una prodezza di pensiero prima e più che di estetica e tecnica di tiro. Ricevuta palla sulla tre quarti, nella consueta e a lui congeniale posizione leggermente decentrata verso sinistra, De Gennaro, quasi da fermo e senza rincorsa, ha optato per la più difficile e spettacolare delle soluzioni: far partire con il destro una traiettoria velenosa, poco potente ma capace di planare verso il cielo e scendere sotto l’incrocio dei pali. Va detto che il portiere avversario, poco reattivo e piuttosto distratto, ha collaborato in maniera determinante all’1-2.

A pochi minuti dall’intervallo, in una fase cruciale della partita, gli uomini di Mininni hanno accorciato le distanze. Al rientro dagli spogliatoi, l’autore del primo gol è stato prezioso, ha garantito qualità e personalità nel palleggio; si è peraltro profuso in notevoli sforzi atletici per aiutare il suo compagno di fascia Porcelli alle prese con il pericolo pubblico Campanale.

Il 62’ è stato il minuto decisivo: al termine di un’energica mischia in area di rigore, De Cesare ha saggiamente protetto palla e fatto da sponda per l’accorrente De Gennaro, che con un potente e preciso rasoterra ha trovato il gol del 2-2. La prestazione eccellente dell’esterno sinistro virtussino avrebbe potuto divenire meravigliosa se qualche minuto dopo non si fosse stampata sul palo una spettacolare punizione.

Mininni non ha potuto non riservare una gratitudine speciale al piede destro che ha incantato la scena del playout. “De Gennaro- ha affermato– è un giocatore con la “Gì” maiuscola, un lusso in queste categorie. È un ragazzo speciale dentro e fuori dal campo, siamo orgogliosi di averlo con noi. Ma non dimentichiamo l’eccezionale prestazione di Antonio Caputi, il nostro portiere under che ha respinto e anticipato pericoli fino all’ultimissimo minuto”.

Dopo il 2-2 la gara non è più cambiata, ma ha offerto innumerevoli emozioni. Si è andati oltre i 90’ regolamentari. Occasioni da una parte e dall’altra, sofferenza molfettese e speranza giovinazzese, non sono mancate sino a quando non è stato emesso il triplice fischio dei tempi supplementari.

Come da regolamento, al termine dell’extratime non ci sono stati i calci di rigore. Ha vinto la squadra che, a parità di risultato, vantava un miglior piazzamento nella classifica della regular season.

Mininni può esultare, ma pensa già al domani. “Ci godiamo questa splendida e sofferta giornata- ha dichiarato- ma progetteremo presto il prossimo campionato di Prima Categoria. Non intendo fermarmi. La favola Virtus continua: non siamo una famiglia perché la famiglia è una sola, ma siamo un gruppo fantastico e vogliamo in futuro vivere mille avventure come l’ultima”.

Mai dare per vinta e finita una squadra che porta nel suo nome il segno della virtù.

lunedì 14 Maggio 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 13:38)

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