Dire che la nostra città oggi è turistica è un eufemismo, però i cambiamenti che stanno avvenendo potrebbero portarla a diventare, si pensi al Parco attrezzato “La terra dei giganti” che sorgerà di fronte a Molfetta Outlet, lo sviluppo del porto e perché no anche l’apertura della Lega del filo d’oro e dell’Apicella, chiaramente si tratta di un turismo diverso, ma che comunque creerà movimento nella nostra città, quindi non bisogna farsi cogliere impreparati.
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rnA pochi giorni dall’inizio della stagione estiva, abbiamo tracciato un bilancio sulla situazione del turismo a Molfetta con il vicepresidente della Federalberghi, Luigi Annese, nonché titolare del Garden Hotel.
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rnCome rappresentante di Federalberghi, secondo lei quale turismo porterà il parco a Molfetta e come si svilupperanno le strutture alberghiere?
rnFederalberghi vede questo ipotetico sviluppo non solo puntato su Molfetta, ma devono essere interessate anche Giovinazzo e Bisceglie. Se guardiamo all’esempio di parchi già affermati come Gardaland, questo parco divertimenti influenza una zona di 30 chilometri a nord e a sud di Peschiera del Garda. Noi vorremo che il parco tematico di Molfetta avesse questo tipo di incidenza.
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rnSe dovesse interessare solo Molfetta e non il circondario diventerebbe un’arma a doppio taglio, perché se si vuole corredare una città di tutti gli alberghi che servono per i grossi eventi o affluenze che si verificano un paio di volte l’anno, occorre capire, poi, come le teniamo in piedi queste strutture durante tutto l’anno. Si tenga conto che anche quando importanti eventi sono organizzati a Bari, spesso anche la provincia viene interessata. Infatti, per il 90% dell’anno noi albergatori della provincia lavoriamo molto con Bari.
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rnRibadisco, come Federalberghi pensiamo ad uno sviluppo delle strutture su questi tre comuni, Molfetta, Bisceglie e Giovinazzo. L’ho già esposto in fase di conferenza con i promotori del parco tematico, non possiamo pensare che questa struttura del divertimento, insieme con Molfetta outlet e Cinestar, possano con uno schiocco di dita far svegliare il turismo, che non è esistito fino al giorno prima.
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rnSecondo lei, oggi quale è la situazione del turismo a Molfetta?
rnDiciamo che non esiste. Quando mi fanno la domanda: “a Molfetta non c’è turismo perché non ci sono alberghi?”, rispondo con un’altra domanda: “a Molfetta non ci sono alberghi perché non c’è turismo?”. In pratica è un cane che si morde la coda. Non dobbiamo pensare che più alberghi ci sono più turisti arrivano.
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rnEsempio evidente è San Giovanni Rotondo, dove sono stati spesi molti euro e sono stati stanziati molti finanziamenti pubblici, ma sono stati creati qualcosa come 140 alberghi, che oggi non riescono a stare in piedi, perché si prevedeva una maggiore affluenza di turisti. Potrebbe non essere stata fatta a monte una programmazione, individuazione del target, forse, c’è stata la grossa euforia del Giubileo, della santificazione di Padre Pio.
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rnIl turismo che si verrà a creare a Molfetta con l’apertura del Parco attrezzato, sarà mordi e fuggi come Fantasilandia allo Zoo Safari a Fasano, o si prevede un altro tipo di flusso turistico?
rnI responsabili di Fashion District dicono che per visitare il Parco occorreranno tra le quattro alle cinque ore. Noi, volendo essere ottimisti, crediamo che i turisti potrebbero allungare la loro permanenza per almeno una notte. Chiaramente ci auguriamo che la previsioni della vigilia vengano rispettate, quindi che i turisti che verranno per il Parco prolunghino la loro permanenza a Molfetta.
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rnCome Federalberghi, siamo dell’avviso di attendere la costruzione del Parco, incominciare a vedere i flussi che si creano, per parlare eventualmente della costruzione di altri alberghi o strutture ricettive. Quindi pensiamo che occorre che cresca prima la domanda, poi l’offerta.
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rnA Molfetta avete incominciato ad individuare delle zone dove poter creare degli alberghi?
rnCome Federalberghi no, perché noi siamo privati, quindi in prima persona non ci siamo mossi. In questo caso subentra la volontà dei privati ad individuare tali situazioni. Personalmente so che ci sono delle zone già destinate alla costruzione di alberghi ma niente di certo e concreto.
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rnDa quando è arrivato Molfetta Outlet come Federalberghi avete riscontrato un aumento nella presenza di turisti?
rnPer questa domanda le rispondo come proprietario del Garden Hotel, abbiamo avuto un leggero incremento dovuto alle maestranze, nel senso di tecnici, capi area o squadre di tecnici che stanno lavorando. Turismo vero e proprio non ancora. Sempre il giorno dell’incontro ho fatto rilevare che in Puglia non ci dobbiamo aspettare un turismo di massa, come può essere quello di Rimini, ma di qualità.
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rnInoltre voglio far rilevare che le nostre strutture, a parità di classificazione, sono qualitativamente migliori di quelle di altre regioni, chiaramente di questo ce ne facciamo lustro. Se arriva il turismo di massa, ben venga e dobbiamo soprattutto essere pronti, ma è preferibile in questa prima fase essere cauti. I nostri alberghi devono essere pieni al 50% per poter dire che è una azienda sana.
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rnMolfetta, però, non sarà solo turismo di svago, ma con l’apertura della Lega del filo d’oro, le trasformazioni che ci saranno all’Apicella, ci sarà anche un turismo “sociale”, la nostra città sta pensando a questi nuovi indotti?
rnPer quello che riguarda la Lega del filo d’oro siamo al corrente dell’imminente apertura, siamo certi che anche questo tipo di struttura porterà un turismo diverso. Dell’Apicella lo apprendo in questo momento. In entrambi i casi gli investitori che si orienteranno su questi rami dovranno fare delle indagini di mercato, capire quale è il target.
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rnIl porto che indotto porterà per il turismo?
rnIl porto commerciale porterà movimento anche per le strutture ricettive. Si tratta di un grosso progetto che si realizzerà non in poco tempo.
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rnAbbiamo guardato al futuro, torniamo al presente, che analisi fa dell’attuale situazione degli alberghi a Molfetta?
rnChiaramente, non posso regolamentare la costruzione di eventuali altri alberghi. In questo momento, come Garden Hotel, siamo ancora sufficienti. La nostra clientela è per l’80% commerciale, per cui siamo pieni durante la settimana e ci svuotiamo il week end.
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rnInoltre, l’essere preferiti anche a Bari, è dovuto alla nostra strategica posizione, da dove si può raggiungere facilmente qualsiasi strada, autostrada o aeroporto; e riusciamo ad offrire un ottimo prodotto in rapporto qualità- prezzo. Però resta il grosso neo di Molfetta, che vogliamo essere città turistica, ma non ne siamo capaci, per esempio a Pasqua, i turisti sono arrivati, ma chiese e musei erano chiusi. Perché la città diventi turistica, non è sufficiente l’intervento dei privati, ma occorre anche quello dell’amministrazione.
Attualità
Turismo a Molfetta: il bilancio del vicepresidente della Federalberghi Annese
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