Dalle origini all’epoca romana
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.
Intorno al VII sec. a.C. iniziò la migrazione di colonie greche verso i territori costieri dell'Italia Meridionale. Secondo la tradizione Molfetta fu fondata da una delle tante colonie provenienti dall'Illiria, che col tempo si fuse con la popolazione indigena. Tale tradizione è avvalorata dal rinvenimento di resti di templi pagani, che esistevano ancora all'epoca dell'ateniese Filiberto Minervini, il quale ne fece menzione in un'opera scritta intorno al 1251 e ritrovata da un suo discendente nel 1805. Nella città pagana sorgevano tre templi dedicati a divinità cittadine (Artemide, dea della caccia, Poseidon, dio del mare e Mammone, divinità siriaca della ricchezza) e tre a divinità campestri.
In epoca romana Molfetta era una civitas, cioè una città autonoma e repubblicana. Secondo alcuni studiosi, in questo periodo la città si sarebbe chiamata Respa , dalla contrazione della parola latina Respublica; secondo altri, invece, il nome Respa , più che denominazione della località, si riferirebbe alla forma di governo autonoma e repubblicana della città.