Dall’unità d’Italia ai nostri giorni
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.
Molfetta partecipò attivamente alla Prima Guerra Mondiale, offrendo alla patria il sacrificio di 500 concittadini, tra cui quello del maggiore Domenico Picca. Dopo alcuni mesi dall'inizio della guerra, la città subì un cannoneggiamento da parte di una unità della marina austriaca e successivamente subì un attacco aereo, che produsse alcune vittime fra la popolazione civile.
Risale al 1926 l'avvio della motorizzazione della flottiglia da pesca e al 1930 la costruzione del mercato ittico all'ingrosso.
Molti motopescherecci furono requisiti durante la Seconda Guerra Mondiale e adibiti ad operazioni militari. I marinai molfettesi diedero il loro valoroso contributo alla causa della patria durante la Seconda Guerra Mondiale insieme ai caduti dell'esercito e dell'aviazione. Il settore dell'industria e quello del commercio subirono un duro arresto dopo le vicende belliche. Tuttavia l'espansione demografica proseguì soprattutto per l'emigrazione oceanica. Fu grazie ai contributi degli emigrati molfettesi in America che fu possibile costruire nel secondo dopoguerra nuovi quartieri che ampliarono notevolmente la città. Verso la metà degli anni Sessanta il porto di Molfetta era ai primi posti per la produzione ittica; la sua flotta peschereccia rappresentava il 70% di quella della provincia di Bari e l'8% di tutto il naviglio peschereccio italiano.