Garantire una massiccia vaccinazione per il personale scolastico. Fermare la variante inglese che preoccupa, e tanto, la Puglia, per la sua elevata contagiosità.
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Con queste motivazione, la Puglia torna al 100% in didattica a distanza, dalle scuole per l’infanzia sino alle superiori. Unica eccezione sono gli studenti disabili, con bisogni educativi speciali e le attività di laboratorio, ma sempre con un massimo del 50% in presenza.
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Cade, quindi, il pezzo forte tanto sponsorizzato da Michele Emiliano nella seconda ondata, ovvero, la possibilità di scelta tra didattica in presenza e didattica digitale. E le famiglie, con pochissimo preavviso, si trovano con una grossa gatta da pelare.
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“E’ una scelta imposta, non condivisa. Come si fa se entrambi i genitori lavorano?”, è diventato un must dei genitori molfettesi, nelle ultime ore sui social.
n“Vaccinare il personale scolastico creando un lockdown didattico non ha alcun senso se poi possono essere i bambini stessi gli asintomatici che possono infettare l’ambiente scolastico”, scrive una mamma usando un termine “lockdown didattico”, parecchio ripetuto e sicuramente parola trend, sui social, tra sabato sera e le prime ore di questa domenica.
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“Potete andare in giro senza mascherina, assembrarvi. Ma a scuola e in palestra no”, è un altro dei commenti più gettonati, mentre fa riflettere la netta affermazione di una mamma: “Non avrei mai voluto vivere l’infanzia dei nostri bambini”.
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Una situazione che si colora davvero di giallo. Non tanto per il colore che il ministero assegna al venerdì, ma per una decisione che i genitori faticano a comprendere.
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“Io lunedì accompagno regolarmente mia figlia a scuola. Se la trovo chiusa, chiamo il famoso numero personale di Emiliano ad oltranza fino a quando non mi spiega come gestire i bambini per 15 giorni, come affrontare questo tira e molla psicologico su di loro, come mai per vaccinare gli operatori sanitari non ha chiuso gli ospedali, come si dovrebbe vivere in zona gialla ma in lockdown didattico – è lo sfogo di un papà – Tratto da una storia vera. Tipicamente italiana. A mio umile parere, tipicamente contraddittoria, irrazionale e inopportuna. Non si gioca con i bambini. Con la loro stabilità. Con la loro serenità. Con il loro futuro”.
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E la decisione del governatore regionale Michele Emiliano, avvallata dalla sua squadra tecnico-scientifica, viene parecchio discussa sui social dai genitori. Una rabbia che diventa doppia: solo quarantotto ore fa, il Comune di Molfetta annunciava l’apertura della mensa scolastica da lunedì, che ha portato un altro genere di chiacchiericcio in città.
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Intanto, l’ordinanza di Michele Emiliano rende rosso fuoco rabbioso una “gialla” domenica di febbraio.
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