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Piano vaccini, la ASL Bari illustra la strategia operativa ai sindaci

La Redazione
Centro vaccinazioni Molfetta
Sono state eseguite fino al 2 marzo 11.098 somministrazioni agli over 80, 4.454 agli operatori scolastici e 1267 alle forze dell'ordine
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Organizzare grandi centri hub per le vaccinazioni anti Covid 19 su larga scala posizionati in punti strategici del territorio per ottimizzare dei vaccini, nel rispetto del crono programma e delle categorie stabilite da Ministero e Regione. Questa la strategia della ASL Bari illustrata oggi nel corso della conferenza dei sindaci dei 41 comuni della provincia di Bari, tenuta dal direttore generale della ASL di Bari, Antonio Sanguedolce, con l’assessore regionale alla Salute Pierluigi Lopalco, il presidente della conferenza il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il direttore del Dipartimento di prevenzione Domenico Lagravinese sulla campagna vaccinale.

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“Ogni forma di programmazione dipende dalla disponibilità dei vaccini – ha detto Lopalco – dobbiamo predisporre da ora le vaccinazioni che da fine marzo saranno aperte da una fascia più larga di popolazione, comprendente pazienti fragilissimi, servizi essenziali e soggetti divisi per età decrescente. Grazie alla collaborazione con Anci – ha aggiunto Lopalco –  bisogna attrezzare strutture per ottimizzare il numero di operatori sanitari per vaccinare più persone contemporaneamente, quando passeremo a volumi più grandi da gestire”.

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Un contributo importante sarà dato dalla Medicina generale, specie per fissare la partenza delle  vaccinazioni domiciliari, a cui l’assessore Lopalco ha fatto riferimento durante la conferenza. “Sono ottimista, metteremo in campo anche i medici di Medicina generale, l’accordo sta per essere firmato,  e presto saranno definite modalità e tempistica di questa collaborazione”.

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I grandi hub saranno dedicati alla campagna vaccinale su larga scala, in quanto in possesso dei requisiti richiesti: all’esterno facile accessibilità e parcheggi; all’interno spazi idonei per attesa e osservazione post vaccinazione, segnaletica dedicata, postazioni per la composizione dei vaccini, frigoriferi per la conservazione delle fiale, poltrone per le somministrazioni, servizi igienici e carrello di emergenza. Le sedi saranno individuate sulla base di due criteri: almeno una per ambito territoriale distrettuale e con una distanza che non sia superiore ai 20 chilometri dal centro hub proposto.

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 “Siamo pronti a raccogliere le disponibilità da parte dei sindaci per predisporre strutture idonee che si prestano da un punto di vista logistico e strutturale ad accogliere il maggior numero di utenti e ad accelerare i tempi della campagna vaccinale – ha spiegato il dg Sanguedolce – più  grandi centri abbiamo e più aumenteremo l’ efficienza della performance vaccinale, fermo restando la disponibilità delle dosi. Le sedi hub sono da individuare insieme alle amministrazioni comunali – ha proseguito Sanguedolce – in estrema sintonia e collaborazione, per ottenere ottimi riscontri su compliance e produttività vaccinale”.

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La ASL si sta preparando alla estensione del piano di somministrazione anche reclutando su base volontaria altro personale sanitario. “Abbiamo fatto una manifestazione di interesse, una chiamata alle armi, per i nostri dipendenti, ottenendo la disponibilità di 1500 operatori ASL tra medici, infermieri, assistenti sanitari, e personale amministrativo per le procedure di accettazione e registrazione dei dati – ha annunciato dg – oltre a questo, sarà pubblicato nei prossimi giorni un altro bando destinato a professionisti in pensione che vogliano candidarsi ad eseguire le vaccinazioni”.

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Per tutti gli altri medici che non rientrano nelle categorie previste dai due bandi e che vogliano fare attività volontaria e gratuita nella campagna vaccinale, la ASL mette a disposizione una mail dedicata (direzione.generale@asl.bari .it) a cui far pervenire le adesioni.

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Il direttore del Dipartimento di prevenzione Domenico Lagravinese ha ribadito l’importanza di una logistica ottimale per assicurare un buon processo vaccinale. “Servono spazi ampi, personale sanitario per anamnesi veloce, e più postazioni per le vaccinazioni – ha chiarito Lagravinese ai sindaci – il percorso va valutato nella sua interezza. L’organizzazione alle spalle – ha concluso -deve essere solida ma anche flessibile alle diverse esigenze del piano vaccinale e delle differenze tra le varie comunità”.

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Nel corso della conferenza è stato fornito ai sindaci un report aggiornato con le vaccinazioni finora effettuate e con i dati relativi all’andamento epidemiologico attuale. Sono state eseguite fino al 2 marzo 11.098 somministrazioni agli over 80, 4.454 agli operatori scolastici e 1267 alle forze dell’ordine.

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giovedì 4 Marzo 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 5:52)

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Lorella Bartoli
Lorella Bartoli
3 anni fa

Noi operatori sanitari liberi professionisti stiamo ancora aspettando….siamo di serie B per caso rispetto ai colleghi ospedalieri o che lavorano presso centri e strutture?
Anche noi vediamo tanti pazienti ogni giorno, con la differenza che i DPI dobbiamo comprarli da soli per proteggerci perché non abbiamo una struttura alle spalle e abbiamo dovuto adattare i nostri studi professionali, le visite e le terapie all'emergenza. Ma evidentemente possiamo rischiare di infettarci rispetto agli altri operatori. Vanno avanti le vaccinazioni senza nemmeno concludere gli operatori sanitari… Vergogna!