Siamo sulla complanare della SS16 bis. Un tratto di strada lungo qualche centinaio di metri che collega lo svincolo “Molfetta-Terlizzi” con i quartieri di nuova costruzione nei pressi di lama Martina. Via Spadolini, viale Unità d’Italia, via De Iudicibus. E non solo ovviamente. Una zona amena e sempre più popolata.
nUn tempo praticamente inesistente, al punto che questa complanare aveva il semplice valore di una viuzza di campagna, poco frequentata, vissuta e abitata. Oggi non è più così.
nLa complanare è diventata teatro di un traffico piuttosto intenso in entrambi i sensi di marcia. Pur essendo stretta e caratterizzata da dossi, fossi e cunette che ne rendono difficoltosa la visuale, si è giocoforza evoluta in una fondamentale strada di collegamento.
nDi notte, poi, è quasi un terno al lotto. Buia, senza alcuna fonte di illuminazione, è foriera di pericoli e trasalimenti. Non ci sono alternative, quando la attraversi: speri che l’auto sopraggiungente dalla parte opposta rispetti regole e buonsenso. Più o meno come cerchi di fare tu.
nSe a questo si aggiunge che spesso e volentieri è luogo frequentato da chi ama correre e passeggiare… il dado è tratto. Succede di mattina, pomeriggio, persino di sera. Slalom di auto e spesso persone, che rendono tutto estremante pericoloso.
nQuasi un anno fa, su quel tratto di strada, un giovane runner fu investito. Dopo qualche settimana, nonostante una coraggiosa battaglia, avrebbe perso la vita.
nI residenti chiedono provvedimenti, illuminazione. E una gestione illuminata di queste “vie nuove”, che hanno una vivibilità diversa rispetto a prima ma la stessa e anacronistica conformazione e organizzazione.
nLa complanare è diventata un punto interrogativo grande quanto un quartiere. Risolvere il problema è un’urgenza. Prima che ci si ritrovi a parlare di nuovi fatti di cronaca.
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In quel tratto di sera bisogna solo sperare sul buonsenso della gente e che funzionino le luci delle auto.