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La protesta delle partite iva: “Abbiamo dipendenti, famiglie. Siamo essenziali”

La Redazione
Basta proclami
"Chiediamo l'azzeramento delle tasse comunali, auspichiamo un consiglio comunale monotematico per la grave crisi sociale ed economica"
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Parte la protesta delle partite Iva. Pacifica e pungente. Tanti i cartelli e gli striscioni dal doppio senso, a "colorare" Lama Scotella. Va in scena, in mano a tanti imprenditori, il "funerale" delle partite iva, con appositi cartelli che richiamano proprio un manifesto funebre.

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"Ristoratori alla frutta", "abbigliamento in mutande", "palestre alle sbarre", "se dopo un anno siamo ancora rossi avete chiuso le attività sbagliate". Ancora: "Non c'è più tempo, abbiamo finito la pazienza", "Quando ci chiedete le tasse, ricordatevi che è più di un anno che non lavoriamo". Tanti i cartelli, tanti gli imprenditori e le partite iva scese a Lama Scotella per alzare la voce. "Basta proclami", è il loro grido unanime. 

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"C'è qualcuno a livello governatico che ritiene le nostre categorie non essenziali, come se le nostre attività non avessero dipendenti con famiglie, come se noi non avessimo famiglie. Vogliamo risposte certe, vogliamo sostegno", sono i commenti raccolti a inizio protesta.

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Ristorazione, sport e palestre, locali, agenzie viaggio, il settore del divertimento e del benessere, ma anche teatri e cinema e cultura in genere sono allo stremo. Lo testimoniano alcuni commenti ed interventi durante la pacifica manifestazione. 

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"Chiediamo l'azzeramento dei costi Tari, se siamo stati chiusi perchè dobbiamo pagare un servizio di cui non abbiamo usufruito? – chiedono – Non solo questo, ma anche ampliamento degli spazi di suolo pubblico, come avvenuto nel 2020. Chiediamo la convocazione urgente di un tavolo con le associazioni di categoria e le forze politiche per redigere un piano di crisi, la convocazione urgentissima di un consiglio comunale monotematico con le associazioni per capire le gravi crisi sociali ed economiche. Auspichiamo che l'amministrazione prenda in carico le nostre richieste".

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"In chiesa ho visto 200 persone circa. Sto pensando di spostare la sede teatrale in chiesa, chissà – il commento ironico dal mondo dei teatri e delle cultura – Quando si pensa al teatro si pensa ad un indotto piccolo, ma parliamo di chi c'è dietro le quinte: scenenggiatori, truccatori, parrucchieri, tecnici audio – luci e tante altre persone della filiera. L'Italia, una delle nazioni che fa della bellezza e della cultura la sua massima espressione, fa essere noi del comparto culturale invisibili agli occhi di Roma e del governo centrale"

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Alla protesta, oltre a partite iva e imprenditori, rappresentanti di categorie, presente anche il primo cittadino Tommaso Minervini

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giovedì 15 Aprile 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 4:12)

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