Questa mattina, in occasione del 76esimo anniversario della Liberazione, il primo cittadino, Tommaso Minervini, ha deposto, in villa comunale, una corona d’alloro al Monumento dei caduti di tutte le guerre ed ha ricordato l'importanza dell'impegno individuale, come rappresentazione della vera libertà conquistata.
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"Pensavo allo spirito che doveva avere la gente, la mattina del 25 aprile del '45 – le prime parole del sindaco – Sentimenti di gioia, di consapevoelzza per il fatto di aver condotto una battaglia giusta. Lo sguardo proiettato davanti, all'orizzonte di un'Italia che andava ricostruita soprattutto nei valori e nella cultura.
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Nel 1950 si ebbe la prima vera manifestazione unitaria della festa del 25 aprile, a dimostrazione di come sia difficile raggiungere l'unità. Quella prima festa, si concluse con la deposizione di una corona di alloro davanti al Milite Ignoto ed è quello che, ogni anno, i sindaci, i presidenti di regione e della repubblica, in tutti i paesi, fanno. Anche noi oggi, qui, facciamo omaggio davanti al Milite Ignoto”.
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Nonostante siano passati 70 anni da quell'evento, il suo significato è sempre vivo.
n“È il secondo anno che celebriamo il 25 aprile in tempo di pandemia – prosegue – L’anno scorso ero da solo, a rappresentare unitariamente quei valori. Oggi, grazie alla battaglia che si sta conducendo, riusciamo ad essere qui, lontani, ma avvicianti dallo stesso sentimento. Perchè, la liberazione dal virus del nazifascimo non è ancora competa. Il pensiero va a Patrick Zaki, nostro concittadino onorario, alle donne torturate e impringinate in ogni parte del mondo e a tutti gli abusi, anche nei paesi democratici".
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Poi, il pensiero all'attualità e alla situazione pandemica.
n"Oggi stiamo combattendo un virus non meno pericoloso – continua Minervini – Anzi, questa pandemia ci richiama all'unità. Mai come in questo momento bisogna esprimere l'idea che la liebrtà non ce la regala lo Stato ma possiamo conquistarla quotidianamente con i nostri atti di responsabilità. Perchè la libertà è responsabilità. Noi ci trovaimo a combattere questo virus come i nsotri antenati hanno combattuto il virus del nazifascismo".
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In conclusione, il sindaco ha rinnovato il proprio richiamo alla responsabilità consapevole, ringraziando tutti coloro che in questa guerra contro il covid, si stanno rendendo veri protagonsiti di altruismo e solidarietà: dagli operatori del 118, ai medici, al personale del dipartimento di prevenzione, al mondo del volontariato, alle parrocchie e ai tanti uomini e donne che, in silenzio, stanno contribuendo affinchè la nostra città possa uscire da questa terribile pandemia.
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La libertà di rinchiuderci in casa o nelle nostre città, la libertà di non risarcire con soldoni le attività che hanno fatto chiudere perchè non necessarie già dal lontano marzo 2020 o nell'ultimo anno hanno fatto aprire e chiudere a spizzichi e bocconi, la libertà di fregarsene di quegli imprenditori che si sono suicidati. La libertà della dittatura sanitaria e miliardaria del Oms e delle aziende farmaceutiche produttrici dei così detti vaccini, dove conta quasi zero l'eventuale morte altrui per via del loro calcolo costi benefici.