Nella nostra città maggio non è soltanto il mese dedicato alla Madonna, annoverata dalla Chiesa Cattolica con diversi appellativi da cui emerge la devozione dei cristiani alla Vergine prim’ancora della proclamazione di molti dei dogmi che riguardano la Madre di Cristo.
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A Molfetta, la Vergine Maria viene, tra le altre cose, ricordata per un altro motivo, un episodio storico accaduto l’11 maggio del 1560, data che rimarrà inevitabilmente legata alla storia della città. Una violenta scossa tellurica con epicentro a largo della costa tra Bisceglie e Barletta provocò danni ingenti non solo nelle suddette località ma anche in altri centri della provincia tra cui Giovinazzo e anche Bari. In questi paesi si contarono un gran numero di morti che si sommarono ai danneggiamenti, spesso irreparabili, a molti edifici.
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Molfetta, pur avvertendo nitidamente la scossa di terremoto che rimbombò nel cuore della notte, non subì alcun danneggiamento a persone o cose. I più attribuirono il prodigioso evento all’intercessione benevola della Madonna dei Martiri che, pur non essendo la Patrona nella città (lo diventerà infatti solo il 1° luglio 1951), nutriva a quel tempo un gran numero di devoti e aveva già operato miracoli a quanti ne facessero richiesta. Ne sono riprova i numerosi ex voto conservati in gran parte nel museo della Basilica della Madonna dei Martiri (anche se datati prevalentemente tra ottocento e novecento) che si sommano alle fonti scritte risalenti al sedicesimo e diciassettesimo secolo.
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A quel tempo la devozione popolare era rivolta all’icona bizantina della cosiddetta Madre della tenerezza, oggi conservata al centro dell’altare del Santuario e recata in processione in alcuni momenti particolarmente significativi dell’anno. Tra questi ricordiamo le serate della novena in onore della Madonna dei Martiri e la Festa della Medonne du Tremelizze. L’appellativo in vernacolo ricorda, appunto, l’episodio sopra narrato attribuendo alla Vergine Maria il nome di “Madonna del tremolio” causato dal sisma.
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Le cronache dell’epoca narrano che, a seguito del terremoto, il Vescovo di Molfetta, mons. Nicola Maiorano, lasciò l’episcopio per recarsi al Santuario, in pellegrinaggio, per manifestare la sua personale gratitudine, oltre quella di tutta la cittadinanza per il pericolo scampato. Da quel momento, ogni anno, la città onora il ricordo dell’11 maggio celebrando la Madonna dei Martiri attraverso un pellegrinaggio che parte dalla Parrocchia in cui nei giorni precedenti ha fatto sosta l’icona della Vergine e si conclude in Basilica, alla presenza del Comitato Feste Patronali, con l’offerta dell’olio e la preghiera di ringraziamento declamata dal primo cittadino come segno di riconoscenza perenne e di affidamento della comunità locale.
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Occorre ricordare anche che l’Università di Molfetta deliberò di apporre l’immagine della Madonna dei Martiri sopra la corona che sovrasta lo stemma civico (tuttora visibile al civico 12 di via Piazza in prossimità dell’ingresso dell’antico seggio dei nobili).
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Infine, nel 1957 l’Amministrazione comunale decise di edificare un’edicola votiva su via Madonna dei Martiri a imperitura memoria dell’evento su disegno dello scultore Giulio Cozzoli e al cui interno è posto un quadro dedicato alla Vergine. Sul marmo è posta un’iscrizione a “conferma della fede degli avi” che vollero affidarsi all’intercessione di Maria.
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