"Tonino andava con la bicicletta e quindi volevo ricordare la lettera scritta da don Tonino Bello quando fu investito. Era un uomo libero e rispettoso faceva il baciamano alle donne, mentre adesso prevale la violenza. Era rispettoso verso la gente, tanto che quando era provocato, lui non rispondeva, prendeva la sua bici e andava via. Un esempio da seguire", con queste parole don Sergio Vitulano, parroco della comunità di San Gennaro, ha dato l'estremo saluto a Nicola Antonio Sciancalepore, per tutti Tarzan, per tanti altri "il pescatore".
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Si è concluso il rito che ha salutano Tonino. Intimo il saluto rivolto ad un pezzo della storia della nostra città.
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“Tonino il pescatore” ha lasciato nello scrigno dei ricordi della città tanti particolari della sua vita folkloristica e libera: ora volerà e nuoterà nell’infinito azzurro che lui amava tantissimo.
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Un uomo che, oltre ad amare la libertà, era gentile, pronto a dimostrare che oltre le apparenze aveva un cuore e un’anima gentilissima e nobile. Uno dei tanti ricordi era il suo modo di porsi quando incontrava sulla sia via una donna: si fermava e, dopo averle chiesto il nome, recitava una poesia toccante con il nome della donna, con segno di nobiltà, accennava un inchino e un baciamano. Un gesto che solo un uomo che amava il prossimo era capace di fare con amore e senza malignità. Gesti che abbiamo, in questi anni, un po' rimosso.
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Indimenticabile la sua disponibilità nei confronti di “Peppino l’ubriaco”, a cui spesso cercava di togliere la bottiglia.
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Simpatico aneddoto è la tradizione in cui Nicola Antonio si mescolava tra i madonnari, durante la festa patronale, e abbozzava disegni che rappresentavano l'abisso, con l'immancabile firma d'artista "Tonino Riz"
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In queste ore la città lo ricorda ovunque, sui social, con semplici aneddoti, con tributi. Molfetta ha dimostrato di avere un cuore e un’anima verso un uomo “ultimo della città”, mettendo in pratica gli insegnamenti di un altro grande della nostra città, Don Tonino, a cui proprio Tonino Tarzèn era legato.
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Scusaci, e sicuramente ci hai già perdonato, per la mano che ha volte non ti abbiamo teso e le porte che ti abbiamo chiuso.
nCiao “Tonino il pescatore” vola verso la tua libertà adesso, don Tonino ti avrà al suo fianco ed insieme sarete “l’ala di riserva” della nostra città e ci aiuterete a tenderla verso quel fratello che “inesorabilmente è rimasto impigliato nella rete della miseria e della solitudine e si è persuaso di non essere degno di volare con te”
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Ciao Tonino “il pescatore”.
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