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Rifondazione Comunista denuncia il rincaro di luce e gas

La Redazione
Rincari luce e gas
"Ci avevano promesso tagli, ma siamo continuamente tartassati da rincari"
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Riceviamo e pubblichiamo la nota della sezione locale di Rifondazione Comunista che denuncia il rincaro delle bollette di luce e gas. Di seguito le parole del locale partito.

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Rifondazione Comunista denuncia l'ennesimo aumento delle bollette di gas e luce. Il Governo e il Parlamento hanno il dovere di intervenire seriamente per bloccare quello che è, a tutti gli effetti, un indebito arricchimento di pochi a danno di molti.

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Non aveva detto Draghi che è il momento di dare e non di prendere? Vale solo per i milionari e i miliardari? Tassare i ricchi in Italia è tabù, tartassare i cittadini, lavoratori e pensionati, e le piccole imprese commerciali, artigiane e professionali invece, sarebbe giusto per i partiti di questo governo. Infatti, non è un caso che i primi interventi nell’ultimo trimestre 2021 siano stati irrisori, se non ridicoli, per le tasche della maggioranza degli italiani.

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Se è vero che a livello internazionale i prezzi di petrolio e gas sono determinati in gran parte dalle scorribande borsistiche di trader senza scrupoli, è altrettanto vero che in Italia la situazione è a dir poco scandalosa:

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–                già dal primo trimestre del 2018 le bollette luce e gas hanno ricevuto aumenti corposi nella voce “oneri di sistema” con la motivazione che erano necessari per fronteggiare i mancati incassi di aziende venditrici operanti nel mercato libero “all’italiana” a causa dei clienti morosi (per qualche sciacallo del momento, invece, la colpa era dei 35€ agli immigrati);

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–                in precedenza erano aumentate anche altre voci, non legate ai consumi, che avevano fatto salire i costi fissi di utenze ad uso commerciale e condominiale (“la luce delle scale”).

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Tutti voi potete verificare questo leggendo le voci di dettaglio delle bollette! Solo in Italia quando i costi della materia prima sono bassi, si aumentano i costi fissi e quando i costi della materia prima salgono velocemente, i costi fissi non scendono altrettanto velocemente.

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E che dire dell’autorità di controllo dell’energia elettrica e il gas? A chi risponde? Ai cittadini italiani? A certa politica? Alle grandi aziende del settore? A investitori internazionali? Come è possibile che si leggano certe percentuali nei comunicati sugli aumenti da trimestre a trimestre e poi invece nella realtà nel servizio di tutela gas si passa da circa 0,54€/smc a 0,92€/smc? Quanto è l’aumento in percentuale? 20%? 40%? Oppure 70%? Attendiamo “lumi” dai “migliori”.

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Questo ennesimo aumento dimostra che la privatizzazione e la liberalizzazione sono state solo una fregatura, l'ennesima fallimentare riforma neoliberista bipartisan. Invece di tutelare i consumatori, la politica è da anni al servizio di certi ambienti.

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E’ necessaria una riforma radicale di tutto il sistema di vendita e distribuzione di energia elettrica e gas: il Servizio di Tutela non deve essere chiuso, anzi dovrebbe essere potenziato e sorvegliato da organismi popolari (realmente al servizio dei cittadini – consumatori); il mercato libero “all’italiana” non deve essere una giungla dove è possibile “investire” con garanzie ridicole che permettono arricchimento veloce per imprenditori senza scrupoli, che poi scappano con i soldi in cassa alla prima occasione utile.

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Ci avevano promesso bollette meno care e invece veniamo tartassati!

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venerdì 21 Gennaio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 17:26)

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