Attualità

Inaugurato l’Anfiteatro di don Tonino

Alessia Sciancalepore
L’inaugurazione dell’anfiteatro di don Tonino
Ieri l'evento alla presenza del vescovo e del cardinale Amato
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“…il Signore si serve di vecchie ciabatte per farne calzari di arcangeli e usa vecchi stracci di cucina per farne tovaglie di altare.”

Questa la frase che, da ora in avanti, vedremo stagliarsi sulla superficie dell’opera che troneggia ne “l’Anfiteatro di don Tonino”. Collocato nella Zona PIP della nostra città, questo nuovo luogo di raccoglimento e ritrovo è stato inaugurato ieri alla presenza del Card. Angelo Amato, di Sua Eccellenza Monsignor Domenico Cornacchia e di Mons. Vito Angiuli, della diocesi di Ugento; oltre che della Presidente dell’Associazione Imprenditori, Maddalena Pisani, assieme ai membri del direttivo e i soci, e alSindaco di Molfetta, Tommaso Minervini.

“Siamo qui – afferma commosso quest’ultimo – per segnare un’altra tappa importante di quella che è stata la trasmissione di energia e di valori iniziata con l’apostolato di Don Tonino che,come vedete non si interrompe. Ricordo un giorno che don Tonino mi disse: queste sono cose non da celebrare tra cent’anni, quando io morrò, ma devono essere prassi operativa vivente. E questo è l’impegno che tutti noi abbiamo preso con lui.”

La cerimonia, aperta dall’esibizione del baritono Antonio Stragapede, accompagnato da frate Antonio e dalla fisarmonica appartenuta a don Tonino in persona, si è svolta nel vivido e concreto ricordo di un uomo che ha lasciato un solco nei cuori dei molfettesi al punto da dar slancio ad un progetto di grande attualità e condivisione.

“Quest’opera non è grande per le sue dimensioni, è grande perché ha permesso a tanti uomini e donne, imprenditori e operai, di lavorare uniti per dare alla nostra città un luogo che fosse di aggregazione e spiritualità, nel quale fermarsi un attimo durante una giornata di lavoro. Sono convinta che don Tonino starà apprezzando quello che noi oggi stiamo facendo.”

Una rotatoria abbandonata e trasformata, ora, in un vero e proprio fiore della nostra città. Realizzato usando solo tre materiali, cemento, acciaio e pietra; materie prime semplici, come semplice era don Tonino. Un sapiente accostamento di elementi che ricordano sfaccettature diverse del compianto vescovo: dal monumento a forma semi circolare, metafora di un abbraccio, a ricordare le carene delle barche (come quella dei profughi albanesi accolti da don Tonino nel 1991), alle colombe, simbolo dell’impegno del vescovo per Pax Christi, al crocifisso a forma di tau, per finire con la sua inconfondibile firma.

Gli immancabili ringraziamenti del vescovo Mons. Cornacchia sono stati accompagnati dalla proposta, fatta al sindaco Minervini, di dare ulteriore pregnanza a questo luogo di spiritualità in occasione della visita del pontefice il prossimo 20 aprile: dedicare il viale antistante l’anfiteatro proprio a papa Francesco.

“Non ho conosciuto don Tonino – dichiara il Card. Amato – ed è una sorpresa, per me, poter constatare come questo vescovo abbia influito in modo talmente positivo e umanamente straordinario nei vostri cuori, nella vostre menti e nelle vostre azioni. Avete trasformato le parole in azioni, il concetto di solidarietà in un evento concreto: l’anfiteatro.”

Su queste parole il telo, affisso a copertura del monumento, è stato tirato giù mentre un insieme di palloncini gialli e bianchi sono volati nel cielo plumbeo, in direzione di qualcosa verso cui tutti hanno rivolto lo sguardo, intimamente consapevoli della presenza di don Tonino tra le panche di legno del suo anfiteatro.

domenica 18 Marzo 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 15:41)

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