Le spiagge sono sempre più vuote e gli ombrelloni ormai chiusi, nonostante le temperature consentano ancora di poter vivere tranquillamente questo settembre come un prolungamento dell’estate. Oggi, però, è il 23 settembre, è il solstizio d’autunno. Ricomincia la routine e finisce il torpore estivo.
Eppure, quella che dai più è annoverata come la stagione più triste e decadente, nasconde aspetti che la rinvigoriscono, che ne dipingono invece un ritratto di allegria e convivialità. L’autunno è la stagione in cui si torna a stare assieme, magari attorno a un camino piuttosto che dinanzi al mare estivo, ma che proprio per questo rivela gli aspetti più discreti e affascinanti della vita familiare. E la nostra terra racconta al meglio tutto ciò.
Dalla vendemmia, momento topico e rappresentativo della stagione post-settembrina, fino ai preparativi del Natale, si riscopre il piacere della vita quotidiana, del vivere momenti spesso connessi ai piatti tipici di questa peculiare stagione.
Sulla tavola, tornano immancabili, le olive nolche, segno inconfondibile della fine della bella stagione e piatto da gustare in compagnia dei propri cari, magari con una pagnotta fatta in casa. Ad ottobre, è il tempo delle castagne, vero e proprio must have di questo periodo ed occasione per una gita fuori porta, a raccoglierle assieme ad amici e parenti. Poi via a sgranocchiarle, arrostite o fresche. Perché no come ingrediente di particolari ricette, o nel meraviglioso castagnaccio.
A Novembre poi, tocca alle pietanze più calde: focacce, calzoni e soprattutto, le immancabili frittelle, da gustare col buon vino, il giorno di San Martino.
E’ così che l’autunno scorre, tra le vacanze estive e quelle natalizie, tra un’attesa ed un’altra, pronto a farci apprezzare una quotidianità che denigriamo e sottovalutiamo, piccole cose che ci permettono di vivere e godere appieno ciò che facciamo e siamo, che rappresentano un legame indissolubile con la nostra terra, la nostra identità.