Attualità

Il mare come amico, i fondali come casa: il mondo visto dal nucleo sub

Alessia Sciancalepore
Il nucleo sub Molfetta
Un'associazione sportiva per la promozione dell'attività subacquea, che si occupa non solo di formare futuri subacquei, ma anche di provvedere alla tutela dell'ambiente marino
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Impegno, passione e collaborazione, si sa, sono elementi base per ogni team che si rispetti.

Se a questo mix, già perfetto così, aggiungessimo il mare, la profondità e la pressione che aumentano, una muta e un’immancabile bombola d’ari, il tutto diverrebbe subito molto più entusiasmante.

Parliamo di pane quotidiano per il Nucleo Sub di Molfetta, un’associazione sportiva per la promozione dell’attività subacquea, che si occupa non solo di formare futuri subacquei, ma anche di provvedere alla tutela dell’ambiente marino.

Il loro impegno extra-ordinario li vede spesso impegnati in attività e lavori di monitoraggio ambientale, come quelli in collaborazione con l’Abap (Associazione biologi ambientalisti pugliesi) per il monitoraggio della posidonia e della biodiversità in generale o quello che li ha visti coinvolti in esplorazioni archeologiche nelle Grotte di Pertosa. Insomma, un instancabile richiamo verso il mare e il suo ecosistema, che si esplica in tutte le forme possibili.

Ma ciò che rende davvero notevole quest’associazione è la partecipazione a giornate tipo “Fondali puliti”, in sinergia con Legambiente e altri enti.

“Spesso – racconta Daniele Marzella, presidente del Nucleo Sub Molfetta –nelle nostre giornate di addestramento o durante i corsi, ci troviamo davanti a situazioni di degrado dei fondali. In tali casi interrompiamo le attività e ci rimbocchiamo le maniche per raccogliere ciò che troviamo, soprattutto plastica e avanzi di reti che danneggiano il fondale”.

È proprio questo gesto, quello di rimboccarsi le maniche che rende unico questo gruppo che con un impegno non dovuto si rende attivo anche nella segnalazione di situazioni anomale o pericolose (cubomeduse, alga tossica, ordigni bellici). Un esempio concreto quello riscontrato quest’estate in un luogo a noi molto noto oltre che vicino: Cala Sant’Andrea.

Le problematiche di inquinamento sono sotto gli occhi di tutti ma pochi sono gli interventi che in concreto vengono messi in atto per sanare questa situazione, anche per negligenze a livello comunale e regionale.

“Lo sforzo delle istituzioni – continua Marzella – potrebbe essere minimo: basterebbe dare più fiducia alle associazioni che con piccoli finanziamenti potrebbero occuparsi di ciò per cui ora, invece, si sente la necessità di rivolgersi ad enti esterni”.

Legittimo, dunque, sarebbe domandarsi per quale ragione non siano le associazioni stesse ad agire più incisivamente su queste problematiche.

“Se programmassimo i nostri interventi e li organizzassimo a tutti gli effetti – continua – la burocrazia ci imporrebbe di pagare costi che l’associazione non potrebbe sostenere e saremmo costretti a richiedere dei permessi specifici, nonché lungaggini che farebbero perdere senso all’immediatezza della nostra azione”.

Resta solo la consapevolezza, per i membri del Nucleo Sub, di portare avanti un lavoro utile, volto alla sostenibilità e alla tutela ambientale ma soprattutto gratificato dagli sguardi di quanti, vedendoli riemergere dalle loro immersioni con i rifiuti raccolti, li ringraziano con un sorriso.

giovedì 18 Ottobre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 9:18)

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