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Dipendenti comunali in subbuglio, scatta lo stato di agitazione

La Redazione
La sede del Comune a Lama Scotella
Nel corso dell'assemblea è emerso un malessere generale del personale, dovuto per esempio alla scarsa organizzazione degli uffici, al ridotto numero di comunicazioni interne sulle novità del personale, all'attuale macrostruttura
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Speravano che quell’incontro datato dicembre 2016, per risolvere il problema del ritardato pagamento degli emolumenti del salario accessorio, assieme ad altri inerenti a tematiche del loro lavoro, fosse servito. Invece, nonostante il faccia a faccia presso la prefettura di Bari e la sottoscrizione di un accordo, si è tornati al punto di partenza.

Almeno è quanto lamentano la rappresentanza sindacale unitaria del Comune di Molfetta e le relative organizzazioni sindacali, che hanno per questo indetto un’assemblea generale.

“Nel corso dell’assemblea – raccontano – è emerso un malessere generale del personale, dovuto per esempio alla scarsa organizzazione degli uffici, al ridotto numero di comunicazioni interne sulle novità del personale, all’attuale macrostruttura non del tutto condivisa, ai criteri utilizzati per la valutazione delle performance di ogni lavoratore”.

“Il numero ridotto del personale attualmente in organico – proseguono – deve sobbarcarsi anche i compiti di chi va in pensione e tutte le attività legislative da eseguire quotidianamente. In realtà, così facendo, tutte le questioni vengono trattate in netto ritardo, a cose fatte e senza ascoltare preventivamente le rappresentanze sindacali e il personale”.

Nell’assemblea del 19 ottobre, allora, si è indetto un nuovo stato di agitazione, con tanto di richiesta di collaborazione alla prefettura di Bari per dirimere le varie questioni. All’ordine del giorno, le recriminazioni sugli emolumenti del premio di produttività del 2017, non ancora retribuiti, stando alle parole dei dipendenti, l’aumento del livello di categoria interna dei lavoratori (il cosiddetto Peo, di cui è stata pubblicata solo la determinazione dirigenziale), l’approvazione del piano di razionalizzazione per il contenimento delle spese ricorrenti e l’approvazione del contratto decentrato (Cid) con le novità del contratto nazionale collettivo 2016-2018.

mercoledì 7 Novembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 8:46)

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