La sofferenza può essere lenita anche dalle piccole cose. Dai piccoli gesti. Come quello del vescovo della diocesi di Molfetta, Domenico Cornacchia, che ieri ha visitato la sede di Arcadia, centro gestito dal consorzio Metropolis. Una visita pastorale che ha consentito al vescovo di conoscere i disagi, le patologie psichiatriche degli utenti. Ma anche un momento di confronto, un abbraccio reale e virtuale a tutti loro. Un momento emozionante e toccante. Qualcosa che resterà nel cuore.
Dopo la visita della struttura, il vescovo è stato accolto in tavernetta dai ragazzi di altri due centri, il “Don Milani” e “Maranathà”, e con loro ha preso visione di un filmato che racconta la storia di Metropolis.
Il momento più intenso è stato rappresentato dalla condivisione delle esperienze dei ragazzi. Due minori, per esempio hanno raccontato i travagli delle loro “vite passate”, ma anche il percorso di crescita e di autostima avviato negli ultimi anni. Un percorso costellato dalla maturazione dei valori più veri e intensi della vita.
Altri tre pazienti hanno recitato “Un’ala di riserva”, la nota preghiera dell’amatissimo Don Tonino Bello, altri ancora hanno consegnato dei manufatti prodotti dagli stessi ragazzi del centro. Un utente gli ha anche chiesto di benedire il suo crocifisso. La fede è infatti un elemento caratterizzante il centro. Un punto di riferimento, quasi una stella polare. L’arrivo del vescovo, in questo senso, è assai più che simbolico.
“Questo momento di confronto con Mons. Cornacchia – raccontano dal consorzio Metropolis –è stato molto importante. Sono luoghi di sofferenza, ma soprattutto di spirito di assistenza. È importante che ci sia una presa di coscienza sempre più vasta. Parliamo di realtà particolari, con minori sottoposti a provvedimenti dei tribunali per esempio. È stato il nostro primo incontro con il vescovo e lui si è emozionato tantissimo. Ha ringraziato i pazienti e ci ha ringraziati per averlo fatto emozionare”.