Un momento che resterà nella sua storia personale e in quella dell’associazione che presiede. La scorsa settimana Lelio Borgherese, presidente di Assocontact (Associazione nazionale dei contact center in outsourcing) nonché dell’azienda Network Contacts, è stato in udienza da Papa Francesco. L’imprenditore ha presentato al pontefice le problematiche dei lavoratori dei call e contact center. “Un settore – ha detto – che sta cercando di invertire la rotta dopo una profonda crisi puntando su maggiore formazione, innovazione e sicurezza contrattuale”.
“Le nostre persone – ha proseguito – vogliono riprendere e ridare dignità a un lavoro ad alto tasso tecnologico e ricco di competenze, che i media e l’opinione pubblica spesso travisano, anche per colpa degli errori di pochi criminali che hanno operato all’interno del nostro settore. Noi come associazione ci siamo dati regole più stringenti di quelle previste dalle normative perché offriamo servizi essenziali ai cittadini. Il valore dei nostri servizi sarà ancora più tangibile nel prossimo futuro quando la relazione umana sarà cruciale per decodificare i meccanismi di una società sempre più articolata e complessa”.
All’udienza era presente anche una delegazione di 300 lavoratori che ha consegnato al Papa un’offerta per le opere di carità. “Dignità e lotta al precariato – ha detto ancora Borgherese – con una forte e concreta sensibilità ecologica sono oggi le nostre parole chiave”.
Borgherese ha donato a Papa Francesco qualcosa di estremamente significativo, una nuova porzione di foresta ai margini dell’Amazzonia colombiana. “Non l’abbiamo fatto – ecco il suo commento – solo perché Francesco è sensibile al tema della Casa Comune, verde e sostenibile, ma perché nell’esercizio di coltivare e custodire la relazione con la natura riflettiamo l’essenza del nostro lavoro: l’incremento del benessere collettivo attraverso la cura delle interazioni che legano e sostanziano la comunità, le reti industriali, la società”.
“Il nuovo corso di Assocontact – ha concluso – mette al centro l’attivismo. Dobbiamo portare la nostra testimonianza in ogni sede, cambiare la percezione del settore, reclamare il nostro ruolo, il nostro valore e i nostri diritti. Strategia, Reputazione e Relazioni di valore sono gli strumenti per ottenere una legge di riordino complessivo del settore e un CCNL adeguato alle nostre esigenze. Dobbiamo impegnarci a custodire il lavoro onesto che abbiamo svolto ma soprattutto a valorizzare le migliaia di lavoratrici e lavoratori che sono la nostra risorsa più preziosa”.