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“La Fortuna con la F maiuscolo”, sabato la “prima” della commedia in vernacolo

La Redazione
“La Fortuna con la F maiuscola”
Opera di De Filippo e Curcio, verrà messa in scena dalla confraternita di Sant'Antonio
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Vince il sorriso. Quello autentico, capace di rompere genuinamente ma pesantemente i muri delle difficoltà e di colorare i contesti spesso grigi di ogni giorno. “La Fortuna con la F maiuscola” vuol essere proprio questo. Commedia in vernacolo di Eduardo De Filippo e Armando Curcio, sarà riproposta dalla confraternita di Sant’Antonio in quello che ormai è diventato un appuntamento atteso di ogni anno. Ogni volta con un titolo diverso, ma sempre all’insegna di una comicità leggera eppur mai banale, la risata che rompe gli schemi e lascia il segno.

Quest’anno, partendo da un canovaccio fatto di incomprensioni, situazioni paradossali e surreali, ma pur sempre capaci di raccontare pezzi di vita, fornendo uno spaccato della società del secolo scorso, al centro dell’attenzione ci sono le vicende della famiglia Ruoppolo. In un appartamento piccolo e misero, nell’indigenza più totale, persone che tentano di sbarcare il lunario con espedienti inconsueti ma necessari per arrivare alla fine del mese. In questo contesto una serie di situazioni grottesche e quasi incredibili, non fanno nulla per semplificare la vita della famiglia e aprono il sipario a una comicità irresistibile.

La commedia andrà in scena in sette date: 1, 2, 8, 9, 14, 15 e 16 febbraio alle 19.30 all’auditorium Don Bosco, presso l’oratorio di San Giuseppe.

“Il nostro obiettivo – raccontano gli organizzatori – è sostenere le opere di carità del sodalizio, ma soprattutto far divertire il pubblico cercando di far dimenticare, attraverso una piacevole serata, tutte le preoccupazioni che la vita riserva. Problemi di lavoro, salute, familiari, economici, ecco tutto ciò vorremmo che per un paio d’ore finisse in secondo piano. Al di là dei problemi peraltro crediamo anche che apatia e indifferenza la facciano troppo spesso da padroni, noi invece con questo lavoro ci siamo dati lo scopo di far sorridere la gente. Alla società del terzo millennio non manca il pane per fortuna, manca il sorriso”.

Quello con la S maiuscolo, ovviamente, spassionato è spontaneo. E stavolta non è un fatto di “Fortuna”.

Per informazioni e biglietti rivolgersi alla chiesa di Sant’Andrea.

martedì 28 Gennaio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 19:16)

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